REGGIO EMILIA – Dalla base operativa, ricavata nell’abitazione di un connazionale che faceva loro da autista, si spostavano lungo la dorsale pre-appenninica tra le province di Reggio e Modena, per compiere furti all’interno di appartamenti. A scoprirlo i carabinieri di Quattro Castella, Reggio Emilia e Castelnovo Monti che hanno arrestato tre cittadini albanesi di 30, 28 e 25 anni. I primi due sono senza fissa dimora.
La perquisizione nel “covo” ha permesso di recuperare refurtiva per decine di migliaia di euro: gioielli in oro, orologi di pregio, profumi, una macchina fotografica professionale, giochi elettronici e altro, di cui parte già ricondotta a due furti consumati a fine febbraio a Canossa. Tutto il resto è stato sequestrato, al pari degli attrezzi da scasso, in attesa che venga riconosciuto dai legittimi proprietari.
L’indagine ha avuto inizio a settembre, grazie agli approfondimenti investigativi dei militari matildici sul rinvenimento di una targa di auto trovata nelle vicinanze di un’abitazione presa di mira dai ladri. Da qui, si è giunti al 25enne, risultato l’intestatario di quella targa. Si è poi appreso che il giovane, una tantum, ospitava nella sua abitazione due connazionali che, dall’Albania, arrivavano in Italia in pullman, eludendo così i controlli alla frontiera. L’altra sera, al rientro dall’ennesima “trasferta”, per il terzetto è giunta l’amara sorpresa: ad aspettarli c’erano i carabinieri che li hanno sottoposti a fermo.
I militari invitano i cittadini che, tra settembre e febbraio, hanno subito furti in abitazione, a presentarsi, denuncia alla mano, in caserma per le eventuali attività di riconoscimento e restituzione della refurtiva.