REGGIO EMILIA – Siamo nel bel mezzo della vendemmia, ma questa è stata una stagione particolare dal punto di vista delle uve e del vino. “Una stagione così strana in pochi la ricordano – spiega Alberto Lasagni, responsabile delle cooperative agricole di Confcooperative – gelate in primavera, siccità estiva e acquazzoni sparsi”.
Nella nostra provincia si raccolgono ogni anno circa un milione e 600 mila quintali di uva durante la vendemmia, per un valore economico di 80 milioni di euro. Gli 8 mila ettari di vigneti sono per il 50% Ancellotta, vitigno molto ricco di pigmenti coloranti, e per la restante metà Lambrusco, con una piccola percentuale di uve bianche come la Spergola. La vendemmia per quanto riguarda l’Ancellotta si è quasi conclusa mentre sta iniziando quella del Lambrusco. Le condizioni meteo sfavorevoli, con gelate primaverili e siccità estiva, hanno provocato un calo della produzione, anche se più contenuto rispetto alle previsioni. “Siamo tra il 5 e il 10%” continua Lasagni.
La parte più colpita è la pedecollina. “Ci sono stati problemi di fioritura, soprattutto per le uve bianche e il Lambrusco Grasparossa” Nella Bassa invece dopo la grandinata dei giorni scorsi molti agricoltori hanno dovuto affrettarsi a raccogliere l’uva. “Da qualche tempo – spiega Lasagni – la vendemmia è sempre più concentrata nel tempo”. Per contro però la qualità quest’anno è eccellente. “Un grado zuccherino di un grado e mezzo superiore alla media – conclude il responsabile delle cooperative agricole di Confcooperative – e anche la qualità del colore è ottima”.
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