REGGIO EMILIA – Frode nelle pubbliche forniture. E’ questa l’ipotesi di reato all’origine della misura cautelare che ha bloccato i velox sul territorio anche del comune di Reggio. Secondo le indagini il fornitore delle apparecchiature le avrebbe commercializzate come omologate quando invece non lo erano.
Sull’effettiva possibilità di ottenere il rimborso della sanzione abbiamo chiesto il parere di Federconsumatori: “Non c’è niente di scontato e semplice, certo è che la Cassazione ha segnato un punto a favore dei consumatori – cittadini, ma da qui a poter dire che verrà riconosciuto a tutti l’annullamento del verbale ce ne passa” afferma il presidente Rino Soragni.
Un primo spartiacque riguarda il pagamento. Se la multa è già stata saldata la strada per la contestazione risulta molto in salita. In caso contrario, per opporsi valgono sempre i 30 giorni che la legge concede come termine per rivolgersi al giudice di pace. Al quale ci si può presentare da soli, senza avvalersi di un avvocato. In tal caso, con un’istruttoria fai da te, è possibile cavarsela con un centinaio di euro.
L’importo delle spese legali resta infatti un deterrente per i potenziali ricorrenti. Anche in questa vicenda inerente ad autovelox che la corte cassazione ha considerato irregolari.
“La Cassazione ha annullato il verbale, ma poi le spese legali le ha suddivise tra le parti, e in quel caso può diventare impegnativo se dall’altra parte arriva ad esempio un Comune con un legale con parcella da 2.000 euro. In questo momento raccogliamo nominativi e numeri di telefono per tenere monitorata la situazione sia dal punto di vista giuridico civile sull’annullamento delle multe, sia la frode perchè potrebbe aprire qualche possibilità di riportare a casa anche del pregresso”.
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