REGGIO EMILIA – Il prossimo marzo si disputerà la America’s Cup, storico trofeo di vela che in questa edizione si svolge nelle acque della Nuova Zelanda. Nell’equipaggio di Luna Rossa c’è un esperto velista, il reggiano Gilberto Nobili.
“Siamo qua per vincerla – ha detto a Tg Reggio – Ognuno ha fatto una barca diversa dalle altre, anche se con similitudini in diversi aspetti”. I giochi sono completamente aperti nella baia di Auckland, teatro della 36ª edizione dell’America’s Cup.
Un banco di prova sono state le qualificazioni, che si sono concluse da poco e hanno visto misurarsi per la prima volta imbarcazioni frutto di oltre 3 anni di studi e preparazioni. Scordatevi i catamarani: sul pelo dell’acqua e anche diverse spanne sopra, volano letteralmente dei monoscafi lunghi venti metri e larghi cinque sostenuti da due ali mobili ai lati della carena. “Queste barche volanti hanno più velocità dei katamarani del passato – ha spiegato il velista – Raggiungono i 95 km/h, velocità impensabili per un’imbarcazione senza motori”.
I muscoli e l’ingegno del 46enne di Vetto sono determinanti per le performance di Luna Rossa. Oltre che nel ruolo di grinder – il velista che a mano muove le manovelle dei verricelli – suo è stato il compito di scrivere il software di bordo da cui dipende il coordinamento di tutti i dettagli di navigazione: “E’ un sistema complesso, sviluppato negli anni”, ha detto.
L’appuntamento con le prossime regate è dal 15 gennaio con la Prada Cup. In palio c’è l’accesso alla sfida finale contro i neozelandesi detentori dell’America’s Cup, trofeo che nelle ultime tre edizioni ha sempre visto Nobili nell’equipaggio dei vincitori: prima con Oracle, poi con New Zealand.
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