REGGIO EMILIA – Riorganizzare i percorsi sanitari per rispondere da una parte a nuove esigenze e dall’altra fare fronte al deficit di bilancio della sanità emiliano-romagnola, che l’assessore Donini ha stimato per il 2023 in 400 milioni di euro. E’ la strada che vuole intraprendere la Regione, partendo dalla riorganizzazione dei pronto soccorso.
“La Regione si sta muovendo in questa direzione per proporre una riforma di portata storica che separi i concetti dell’emergenza da quelli dell’urgenza, per cui l’urgenza è diffusa sul territorio nei tanti ospedali e l’emergenza è centralizzata in alcuni presidi dotati di personale e tecnologie per gestirla”, ha spiegato il sindaco Luca Vecchi ospite ieri sera a Il medico e il cittadino su Telereggio.
Nel corso della puntata è stato fatto il punto sulla sanità reggiana. Confermati i progetti finanziati nell’ambito del Pnrr: come le dieci nuove case della comunità, per un totale di più di 27 milioni di euro, che si aggiungono alle 15 già presenti: “Nelle case della comunità, l’integrazione socio sanitaria sarà una integrazione vera perché saranno la casa dei servizi sociali insieme ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e agli specialisti dell’Ausl”, ha aggiunto il presidente della Provincia, Giorgio Zanni.
Resta il problema, ormai cronico, della mancanza di professionisti: “Continuiamo a lanciare il grido d’allarme perché da qui al completamento di quelle case bisogna che qualcuno a livello nazionale metta mano alla situazione che riguarda il numero di medici e di infermieri”. Non si fermeranno i lavori dell’ospedale materno infantile, accanto al Core, nonostante i rincari dei materiali: “La Regione ha preso un impegno a integrare le risorse necessarie, che non sono poche, il cantiere non verrà interrotto e proseguirà secondo i tempi programmati”, ha concluso Vecchi.
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