REGGIO EMILIA – Ciò che preoccupa Luca Vecchi non sono tanto gli 82 milioni di euro di disavanzo della sanità reggiana nel 2022, frutto di un aumento generalizzato dei costi e di una flessione dei ricavi. Ciò che preoccupa il sindaco di Reggio sono i 120 milioni di crediti che la sanità reggiana vanta verso lo Stato. Una situazione che è destinata probabilmente a peggiorare, considerando i tagli alla sanità decisi dal Governo: più di 2 miliardi in meno alle Regioni l’anno prossimo, addirittura 5 in meno nel 2024.
“O c’è una svolta sul piano nazionale e si assume il diritto alla salute come priorità del Paese, oppure è chiaro che si andrà incontro nel medio termine a una riorganizzazione della sanità italiana che porterà con sé un ridimensionamento del perimetro delle capacità di intervento”, ha detto il primo cittadino.
Ospite a Decoder, largo spazio nella conversazione con il direttore di Tg Reggio, Gabriele Franzini, hanno avuto il caro bollette e le accuse mosse a Iren dall’Antitrust. Vecchi ha ricordato che l’azienda in questi mesi ha dovuto comprare il gas a prezzi elevatissimi e ha detto che, più che a extra profitti, siamo di fronte a una forte riduzione dei profitti. Ma la sua non è stata una difesa d’ufficio delle politiche commerciali di Iren. “A conti fatti faremo le dovute valutazioni. Se Iren viene sanzionata per aver fatto qualcosa che non doveva fare, dovrà prendersi la responsabilità di spiegare ai cittadini cosa ha fatto e perché l’ha fatto”.
In chiusura di trasmissione Vecchi non si è sottratto a una domanda sul prossimo congresso del Pd, dicendo chiaramente quali sono le sue preferenze. “La figura che io ritengo più adeguata per il ruolo di leadership del Pd è il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Io mi auguro che nelle prossime ore sciolga la riserva e si metta a disposizione”.
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