REGGIO EMILIA – E’ con le mani e con il cuore si possono fare grandi cose, come ha cantato sul palco del Valli Antonella Lo Coco interpretando la Donna Cannone di De Gregori. Lo ha dimostrato e lo dimostra da anni l’associazione Progetto Pulcino, che con l’aiuto di tanti amici artisti che riempito il teatro Municipale per regalare al reparto di neonatologia del Santa Maria Nuova uno nuovo macchinario per la gestione dell’ipotermia terapeutica de valore di oltre 30mila euro. Un dono prezioso per il reparto guidato dal professor Giancarlo Gargano, portato sul palco al pari degli artisti che si sono esibiti. Uno strumento indispensabile per la gestione mirata della temperatura corporea nei piccoli pazienti.
Si è cantato e si è ballato sul palco del Valli, uniti da quel cuore che a Reggio sostiene diverse realtà, tutte preziose per aiutare il nostro ospedale. Antonella Lo Coco – anche direttrice artistica dell’evento – – ha incantato per tecnica, voce ed emozioni. Sul palco anche I Nomadi, trascinanti, Giampaolo Costi, il cantautore Pierdavide Carone (quinto a Sanremo nel 2012 con Lucio Dalla), Leonardo Monteiro, Daria Biancardi, l’armonicista reggiano Max Lugli, il percussionista Oscar Abelli, il Coro Gospel Experience Choir diretto dalla cantante Sandra Cartolari con la partecipazione della pianista Alessandra Fogliani.

Antonella Lo Coco

Giampaolo Costi
Il nuovo macchinario donato al Santa Maria Nuova
Si tratta di uno strumento indispensabile per la gestione mirata della temperatura corporea nei piccoli pazienti. Fino a pochi anni fa non esisteva alcuna opzione terapeutica per le condizioni di asfissia perinatale, se non quella di assistere il neonato al momento della nascita con una pronta rianimazione. Negli ultimi decenni è stato introdotto nella pratica clinica – e diffuso in tutto il mondo – un trattamento specifico, noto appunto come ipotermia terapeutica che consiste nel mantenere il neonato a rischio di encefalopatia ipossico-ischemica a temperature di 33.5-34°C per 72 ore. L’introduzione di questa procedura avviata entro le prime 6 ore di vita ha rivoluzionato la prognosi dei neonati affetti da encefalia ipossico-ischemica. Questo nuovo macchinario consentirà un monitoraggio attento e continuo della temperatura attraverso meccanismi di servo-controllo più precisi, introducendo sistemi di contenimento molto più confortevoli ed attenuando gli effetti collaterali con un miglioramento della qualità dell’assistenza.
L’asfissia rappresenta ancora oggi una delle principali cause di mortalità neonatale e di esiti neurologici a distanza spesso invalidanti. L’incidenza di asfissia alla nascita è tutt’altro che irrilevante collocandosi tra 3-4 casi ogni 1000 nati. L’asfissia perinatale, ossia l’insieme delle condizioni che conducono a ipossigenazione del feto o del neonato prima, durante o dopo il parto, può determinare l’insorgenza di encefalopatia ipossico-ischemica (EII), una severa sindrome neurologica tipica del neonato a termine.
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