VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Per due trentenni di Montecchio e Scandiano, è stato come rinascere. Travolti da una valanga e completamente sommersi dalla neve vicino all’arrivo della vecchia seggiovia di Febbio a 1750 metri, vicino alle piste da sci. Sono stati trovati ed estratti in pochissimi minuti, salvati miracolosamente grazie alla presenza di altre due coppie di scialpinisti e alla dotazione tecnologica che tutti gli escursionisti avevano a disposizione. A dare l’allarme sono stati Michele Bartarelli ed Alberto Fiori che dopo essersi accorti dell’accaduto hanno chiamato, Stefano Canovi e Matteo Ferrari, che li seguivano lungo il cammino.
“Abbiamo alzato gli occhi alla montagna, abbiamo visto la lingua di neve che si era appena staccata e in cinque minuti siamo arrivati sul posto e abbiamo visto la scena – raccontano i due soccorritori Stefano Canovi e Matteo Ferrari – Abbiamo iniziato subito a fare un lavoro di squadra, insieme agli altri due scialpinisti che ci precedevano: due persone le abbiamo tirate fuori subito, mentre altre due non si vedevano”.
I quattro senza perdere un secondo hanno liberato i due escursionisti travolti ma non sommersi dalla valanga, poi tutti insieme, con un perfetto gioco di squadra, si sono messi a scavare con tutte le energie a loro disposizione per liberare i due trentenni inghiottiti dalla neve e individuati grazie ad Artva, il localizzatore che tutti i protagonisti di questo miracoloso salvataggio avevano in uso.
“Attraverso Artva siamo riusciti subito a individuare le altre due persone e due da una parte e due dall’altra abbiamo iniziato a scavare il più velocemente possibile e dopo neanche dieci minuti siamo riusciti ad estrarli dalla neve – continuano a raccontare Stefano Canovi e Matteo Ferrari – Erano contentissimi, ci hanno ringraziato: gli abbiamo salvato la vita perché bastavano altri 10 minuti e non ci sarebbe più stato nulla da fare”.
Sul posto, subito dopo sono arrivati anche gli operatori del Soccorso Alpino, che erano stati immediatamente avvertiti e che hanno completato il salvataggio. I due escursionisti erano senza traumi ma in ipotermia e sono stati portati a valle con la collaborazione degli addetti agli impianti, messi a disposizione del personale medico.
“I due ragazzi che erano più in superfice hanno chiesto aiuto – spiega Mattia Ferrari, Vicecapostazione Monte Cusna Saer – L’arrivo degli altri scialpinisti che erano in zona è stato fondamentale per la riuscita del soccorso perché con l’attrezzatura da valanga sono riusciti a disseppellire i due ragazzi in poco tempo”.
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