REGGIO EMILIA – In tribunale ieri c’è stata l’udienza preliminare, davanti al Gup Luca Ramponi, per il caso di due coniugi reggiani indagati per maltrattamenti nei confronti dei loro due figli adottivi. Marito e moglie, nel 2016 gestori di una casa famiglia della Val d’Enza ora chiusa, erano anche i genitori affidatari, poi adottivi, di due minorenni, un ragazzo nato a Modena e una ragazzina di Mirandola (Mo).
La coppia, in particolare la donna, avrebbe sottoposto i figli a vessazioni regolari. La ragazzina, affetta da gravi disturbi psicomotori, veniva insultata e obbligata a fare da serva per i vari ospiti della casa famiglia; il ragazzo era invece sottoposto a violenze, come morsi e torsioni alle mani, oltre a essere lasciato nella sporcizia tanto da sviluppare un’infezione ai piedi. I due erano già stati condannati: lei a un anno, nel 2013, per lo stesso reato nei confronti di un’altra ragazzina; lui a otto mesi per abusi dei mezzi di correzione.
Ieri il pm Marco Marano, che ha chiesto il rinvio a giudizio per i due coniugi, ha chiesto anche un incidente probatorio per ascoltare il racconto delle vittime. Sarà un perito (la psicologa Rita Rossi) a valutare la loro capacità. L’udienza è stata rinviata a fine giugno.