REGGIO EMILIA – I pazienti ricoverati per Covid sono 19. Un uomo di 60 anni, non vaccinato, è l’unico in terapia intensiva. Tra i degenti c’è anche un bambino, in Pediatria, che però non è finito in ospedale a causa dell’infezione.
Sembrano lontani i tempi in cui i reparti ospedalieri contavano centinaia di letti occupati da pazienti positivi. Finalmente, grazie al successo dei vaccini, si può guardare al futuro con fiducia: “Nelle prossime settimane ci aspettiamo un progressivo esaurimento dell’impatto ospedaliero della pandemia – ha detto nella consueta conferenza stampa settimanale Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero – anche perché le condizioni che potevano generare una recrudescenza, ad esempio la riapertura delle scuole, non hanno determinato un incremento della casistica di ricoveri in ambiente ospedaliero”.
Oggi, nelle scuole, in particolare in una classe delle medie, si conta un solo focolaio. Altre quattro classi sono in attesa di sapere l’esito dei tamponi dopo che un alunno è risultato positivo. All’inizio dell’anno scolastico i contagi hanno risentito delle vacanze estive, ora la situazione è sempre più tranquilla. Tornare alla normalità per l’azienda sanitaria significa potersi concentrare sulle altre patologie. La media giornaliera di accessi al pronto soccorso in una settimana è passata da 413 a 430, proprio a causa dei pazienti no Covid: “D’altra parte, stiamo entrando in una stagione in cui il cosiddetto ‘ritorno alla normalità’ significa un aumento delle malattie abituali, a cominciare dalle bronchioliti infantili”, ha aggiunto Mazzi.
Infine, il dato dei sanitari no vax: in 114 hanno ricevuto la comunicazione della sospensione dall’attività lavorativa; 23 di loro hanno provveduto a vaccinarsi e il provvedimento è stato revocato.
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