REGGIO EMILIA – Il 12 ottobre scatta la campagna di vaccinazione antinfluenzale, che quest’anno sarà diversa e più complessa rispetto agli anni scorsi. Mentre l’azienda sanitaria pubblica ha acquistato un maggior numero di dosi, per i privati che non rientrano nelle categorie a rischio si prospettano disagi.
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Sono 132 mila le dosi di vaccino antinfluenzale acquistate dall’azienda Usl, 30 mila in più rispetto agli anni scorsi. Serviranno per potenziare l’offerta gratuita, già a partire dai 60 anni. L’obiettivo è quello di semplificare il più possibile la diagnosi e la gestione dei casi sospetti. Le dosi acquistabili nelle farmacie da chi non rientra nelle categorie a rischio, invece, al momento sono risicate: 3.600, meno della metà delle 8 mila distribuite l’anno scorso nelle 150 farmacie della provincia. In pratica una ventina a farmacia, quando ci si aspetta un boom di richieste. Si punta ad aumentare le dosi a disposizione, ma la collaborazione sarà fondamentale.
“E’ una funzione di salute pubblica, noi ci sediamo al tavolo con l’Usl collaboriamo affinché quest’anno nessuna dose sia sprecata e sia distribuito il maggior numero di dosi”, spiega il presidente di Fcr Andrea Capelli.
Per acquistare il vaccino occorre la ricetta del medico di base, lo stesso che poi dovrà inocularlo. Nelle farmacie di Fcr una dose costerà 18 euro. Ma c’è un’altra possibilità che passa attraverso i programmi di welfare aziendale nelle imprese. Potranno essere i medici del lavoro a prescrivere la vaccinazione a tutti i dipendenti dell’azienda che coprirà il costo. “Allo stesso tempo è un vantaggio per chi riceve il vaccino, oltretutto gratuitamente, e poi numericamente riusciamo ad ottenere un risultato importante’ – ‘L’interesse è distribuire più vaccini possibili partendo dalle fasce deboli ma ottimizzando le risorse”.
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