REGGIO EMILIA – “I reggiani sono ancora coinvolti nella vicenda dei risarcimenti dei viaggi non fatti in epoca Covid, hanno in mano voucher che non riescono a trasformare in denaro a causa di una normativa penalizzante per i turisti”. Mentre spuntano come funghi in giro per l’Italia i casi di vacanza-truffa, con strutture prenotate online che in realtà non esistono, più di 60 reggiani sono ancora alle prese con i viaggi saltati nella primavera e nell’estate del 2020 per colpa della pandemia. E questo è il numero delle sole persone che si sono rivolte a Federconsumatori, che dispone dello sportello specifico Sos Turista.
La cifra sospesa è di svariate decine di migliaia di euro: c’è il caso limite della coppia reggiana che non ha ancora avuto il rimborso da 10mila euro per un viaggio di nozze esotico mai fatto e ci sono le decine di gite scolastiche saltate.
“Nel frattempo molte agenzie hanno chiuso, si sono fatti di fumo diversi soggetti che non rispondono più alle nostre richieste – aggiunge Marzio Govoni di Federconsumatori – quindi per recuperare poche migliaia di euro occorrerà andare per vie legali, che non sono certo economiche in questo Paese”.
Venendo all’estate 2022, tanti reggiani si sono rivolti allo sportello di Federconsumatori preventivamente, per chiedere come fare nel caso in cui l’appartamento o l’albergo prenotati online siano nella realtà molto diversi di quanto appaiano in rete, e sempre che esistano davvero. “I truffatori agiscono in un buco di legge, in modo seriale: vengono considerati fatti minori, ma trovarsi in cinque persone a Cattolica e scoprire che i 1500 euro dati di caprra sono andati a uno truffatore perché in quell’appartamento c’è il proprietario non è bello”.
I consigli? “Rivolgersi a soggetti professionali, visionare prima in loco quando possibile l’appartamento che si affitta. Se non è visitabile, è già un segnale da considerare”.
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