Il 2021 ha confermato, fino a questo momento, la crescita del mercato dell’usato. Un dato che non stupisce, constatando le difficoltà dei canali tradizionali nell’esercitare la normale attività lavorativa. Se a rivolgersi al “second-hand market” sono sia privati che aziende, a favorire i risultati sono stati proprio i provvedimenti (non solo economici) legati alla Pandemia da Coronavirus, che hanno costretto molte famiglie, e imprese, a ridurre le spese. Fortunatamente la situazione sembra essere in miglioramento, come confermano i dati relativi al primo trimestre.
Come è cresciuto il second-hand market negli ultimi anni
Innanzitutto, è importante sottolineare che la scelta di acquistare beni e macchinari usati impatta positivamente sull’ambiente, riducendo la produzione di rifiuti. Il numero sempre più elevato di italiani interessati al second-hand market, inoltre, non fa che rafforzare il peso dell’economia circolare. In base a quanto rilevato dall’Osservatorio Second Hand Economy 2020, oltre al Covid-19, a portare alla situazione attuale è, infatti, una maggiore consapevolezza nei confronti della sostenibilità ambientale. C’è un dato che stupisce: la riduzione del valore di quanto scambiato, passato dai 24 milioni nel 2019 ai 23 milioni nel 2020. In particolare, si è assistito a un calo evidente nel settore automobilistico, con una perdita pari a 1,1 miliardi di euro. Ma è l’intero mercato auto, e non solo l’usato, ad aver sofferto gli effetti della Pandemia. Se altre categorie hanno registrato cambiamenti solo marginali, è l’elettronica ad ergersi in cima alla classifica. Limitandosi ai privati, un’indagine condotta da BVA Doxa-Subito, che ha preso in esame le vendite online, ha individuato i settori più richiesti:
- Casa & Persona
- Sports & Hobby
- Elettronica
- Veicoli
Il futuro dell’industria tra speranze e timori
Concentrando l’attenzione sull’industria, l’ultima Assemblea Generale CECIMO (ossia il Comitato Europeo di Cooperazione tra Industrie della Macchina Utensile) ha evidenziato le pesanti conseguenze del Coronavirus su molti comparti industriali. Anche le realtà specializzate in macchine utensili e attrezzature aziendali hanno dovuto fare i conti con le difficoltà emerse sempre più prepotentemente con il passare dei mesi. Anche in questo caso si attende speranzosi una svolta, anticipata da alcuni segnali positivi. Gli investimenti dovrebbero crescere gradualmente e, assieme al Recovery Fund, sembrano essere il miglior viatico per un futuro più sereno. Tra il quarto trimestre del 2020 e i primi tre mesi del 2021 si è effettivamente registrata una crescita, con l’indice di Produzione Industriale in grado di raggiungere livelli riscontrati nel periodo pre-crisi. Le stime relative alla domanda globale di macchine utensili indicato nel 15% la crescita attesa per il 2021, e in un non disprezzabile 7,5% per l’anno successivo.
Il successo delle vendite online: a chi si rivolge il mercato?
Le chiusure dei negozi, e la limitazione degli spostamenti nel periodo del lockdown, hanno portato ad un aumento degli acquisti online. E chi ha approfittato delle offerte in Rete lo ha fatto soprattutto nella convinzione che lo shopping online più veloce e comodo. L’obiettivo, attraverso l’usato, rimane quello di spendere meno, risparmiando in un momento in cui vige ancora grande incertezza sul futuro. Oltre al risparmio, a indirizzare gli italiani all’usato sono la volontà di ridurre gli sprechi e il fatto di considerare il riuso una modalità intelligente di fare economia. Entrando nel merito delle fasce sociali, a rivolgersi al second-hand sono soprattutto le seguenti “categorie”: laureati, appartenenti alla nuova generazione (i cosiddetti Millennial) e famiglie con bambini piccoli.
Quanto scritto finora in merito a una possibile, e auspicata, ripartenza del settore industriale fa presagire un futuro meno preoccupante. Ma occorre necessariamente tenere conto di come la situazione potrebbe velocemente cambiare. Per quale motivo? Per un’improvvisa ri-accelerazione del numero di contagi. Effettivamente, gli ultimi dati sembrano andare in questa direzione. Il rischio è che le nuove restrizioni rallentino la ripartenza. Ecco perché, diversi settori stanno correndo ai ripari cercando, tra l’altro, di investire sempre di più sui servizi digitali. Sono proprio questi ultimi a dare alle imprese l’opportunità di sviluppare l’attività su nuove linee di business, fidelizzando il cliente e ottimizzando il valore dei prodotti.
Informazione a cura di Kaiti expansion













