Servizio Tg Reggio
di Michele Angella
RAMISETO (Ventasso, Reggio Emilia) – Usava la carta carburante della Provincia per rifornire la sua auto e riempire quattro taniche da venti litri. Questa l’accusa mossa da Procura e carabinieri e un dipendente dell’Ente, arrestato in flagranza di reato venerdì pomeriggio, 30 dicembre. In manette per peculato un uomo reggiano di 56 anni. Ora è ai domiciliari nella sua casa nel comune di Ventasso.
Sono stati i tecnici della Provincia ad accorgersi degli eccessivi rifornimenti fatti con la medesima carta carburante, e dalla loro segnalazione sono iniziate le indagini dei carabinieri del nucleo radiomobile di Castelnovo Monti e di Ramiseto. Quando i militari hanno perquisito la sua abitazione, in garage hanno trovato altre dieci taniche piene di benzina. Per documentare il rifornimento, è stato sufficiente visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’area di servizio.
Quando l’uomo è stato raggiunto dai carabinieri, ha interrotto il rifornimento e ha consegnato loro la carta carburante che stava utilizzando e anche altre tre carte che aveva nella tasca del giubbotto, tutte intestate alla Provincia.
Dall’inizio di novembre, l’uomo avrebbe fatto rifornimenti di carburante per circa 800 libri di benzina.
Il commento del presidente della Provincia Giorgio Zanni
La Provincia di Reggio Emilia ripone come sempre la più ampia fiducia nell’operato di carabinieri e magistratura, continuando al contempo a valutare ogni eventuale altra azione interna utile e necessaria a continuare a tutelare l’integrità, economica e di immagine, dell’ente.
È infatti proprio grazie alla segnalazione partita dallo stesso ente provinciale, a seguito di incongruenze emerse durante i rituali controlli effettuati dagli uffici di Palazzo Allende, che sono state attivate le indagini che hanno portato ieri a tale conclusione.
Controlli dunque dovuti, doverosi e decisivi con l’intento di continuare a tutelare l’integrità economica e morale dell’ente stesso e che consentiranno ora alla giustizia di proseguire il proprio corso nei confronti dell’accusato.
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