REGGIO EMILIA – Il seminario, o meglio il lotto A, cioè la parte frontale su viale Timavo, sarà inaugurato in occasione della ricorrenza del patrono di San Prospero. Dunque tabella di marcia confermata nonostante i mesi di stop obbligato da lockdown. Taglio del nastro per una struttura completamente ristrutturata e che diventa terza sede cittadina dell’Università di Modena e Reggio.
Il progetto sul seminario ha trovato fin dall’inizio, era l’aprile del 2019, sulla scorta dell’invito dello stesso vescovo Camisasca, un’ampia convergenza tra istituzioni, imprese e privati che, mettendo mano al portafoglio, ne hanno intuito da subito la portata e la valenza. Unimore sta aumentano gli iscritti e reclama nuovi e adeguati spazi. Il Seminario era da tempo sottoutilizzato, ospitava pochissimi seminaristi complice la mancanza di vocazioni e rischiava di finire divorato dal degrado.
“Come avevamo promesso, per San Prospero, per la precisione per la mattina del 21 novembre, inaugureremo la parte prospiciente viale Timavo”, spiega l’architetto Mauro Severi, presidente del Comitato Reggio città universitaria.
Anche i costi iniziali sono stati confermati: “Avevamo fatto una ipotesi di investimento di 7,5 milioni di euro, che confermo essere il totale del costo a consuntivo. Mancano 250 mila euro, pensiamo di riuscire ad avere questo contributo entro fine anno per arrivare a 4,5 milioni coperti da imprese e privati cittadini”.
La nuova sede avrà due piani di aule e uffici, che saranno trasferiti dalle altre due attuali sedi universitarie a Palazzo Dossetti e al San Lazzaro, dove saranno liberate e potenziate aule dedicate anche al digitale. Una riprogrammazione dunque complessiva che vede una razionalizzazione degli spazi sulle tre sedi strettamente collegate. Il seminario ospiterà 2mila studenti e in epoca di Covid i grandi spazi garantiranno lezioni in sicurezza. Poi si aprirà la sfida sulla parte retrostante del Seminario sulla quale si dovranno studiare soluzioni e trovare altri finanziamenti.
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