BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia) – Memoria e storia si uniscono nelle lettere dal fronte del soldato Luigi Giansanti del 14° reggimento di artiglieria della Divisione Ferrara. Un pomeriggio di grande emozione negli spazi dell’ex refettorio parrocchiale di Bagnolo in Piano, durante la presentazione del libro “Cara Mamma, caro Papà… Lettere dall’Albania nel 1940” di Rita Gatta. Una raccolta di lettere del militare che, poco più che ventenne, fu assegnato al fronte albanese poco prima dell’ingresso dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Il conflitto più sanguinoso della storia è lo sfondo non raccontato dagli scritti del giovane, che trasmette alla famiglia le proprie esperienze legate alla quotidianità di quel momento così delicato e, allo stesso tempo, dell’ingenuità del giovane soldato ignaro di ciò a cui sarebbe andato incontro.
Partito da Rocca di Papa (Roma), Giansanti è stato richiamato in Albania e ha poi combattuto nella Guerra di Grecia, dove è caduto in battaglia. L’ultima lettera di “Luigino” delle 63 raccolte è datata 19 ottobre 1940, pochi giorni prima dell’inizio delle ostilità su quel fronte e che portò poi al decesso. La famiglia, trasferitasi a Bagnolo in Piano negli anni ’80, ha voluto presentare attraverso il libro gli scritti in un incontro patrocinato dall’amministrazione comunale. “L’evento è un tassello che s’inserisce in un percorso di memoria storica – ha dichiarato Gianluca Paoli, sindaco di Bagnolo in Piano – Un momento racchiuso tra il 27 gennaio, giorno della memoria, e il 14 febbraio, anniversario dell’eccidio del Torrazzo. Sono giorni del ricordo che si basano sulla forza delle testimonianze e ricordano la natura antifascista, fin dai primi anni della dittatura, della comunità di Bagnolo”.
Un evento che ha riempito la sala, nel rispetto delle norme legate al Covid, dove la scrittrice Rita Gatta ha raccontato passo dopo passo le storie e la trascrizione delle lettere. Comprese quelle non scritte da Luigi Giansanti ma immaginate dall’autrice dopo il 19 ottobre 1940, compresi gli attimi della guerra e la sua morte. Una raccolta nata, come confidato dall’autrice, da un cofanetto di legno consegnato dalla famiglia e aperto in occasione di una celebrazione della Festa delle Forze Armate. Da qui la “conoscenza” con Luigi Giansanti e la decisione di pubblicare gli scritti, compreso il telegramma giunto alla famiglia per comunicare la notizia del suo decesso. Un momento intervallato dalla lettura del pronipote Matteo Cippitelli e da Alfredo Piacentini, accompagnate dalle musiche dell’Associazione Corale San Francesco da Paola.












