MODENA – Non è bastato l’appello della città e l’invito del ministro a maggiore coraggio, non è servito l’esempio dei vicini atenei di Parma e Bologna e nemmeno il via libera a tutte le scuole: Unimore resta arroccata sulla sua posizione. Niente studenti nelle facoltà, con poche eccezioni, fino a metà marzo. Questo si legge nella nota dell’Università di Modena e Reggio Emilia: lezioni – e presumibilmente anche esami – a distanza per tutto il primo semestre. Almeno. Il “senato Accademico e consiglio di amministrazione dell’ateneo hanno infatti deciso la ripresa in presenza di tutte le attività didattiche nel secondo semestre” hanno comunicato, ma con un’avvertenza: “compatibilmente con l’evoluzione del quadro pandemico e sempre nell’ottica di una necessaria contestualizzazione delle scelte con riferimento agli aspetti logistici e organizzativi delle sedi”, quindi il periodo di ripartenza fissato tra l’8 e il 15 marzo non è nemmeno detto che sia definitivo. E ancora, in ogni caso, non sono note le modalità organizzative che in primavera verranno adottate per garantire a tutti gli studenti un accesso in presenza, mentre si sottolinea che anche nel secondo semestre sarà garantita la didattica a distanza.
Per adesso, possono accedere le attività didattiche individuali o a piccoli gruppi (laboratorio, tirocinio, esercitazioni ed attività esperienziali, la didattica post-laurea e le attività seminariali post-laurea), il ricevimento degli studenti. Anche le lauree della sessione autunnale possono essere previste in presenza, organizzando le cerimonie in modo da rispettare i protocolli di sicurezza e impedire gli assembramenti.
Un periodo ancora in salita per gli studenti Unimore, che proprio in questi giorni devono pagare la prima rata di una retta impegnativa.
Il rettore Porro spiega che questi mesi serviranno a finire lavori che permetteranno di avere spazi adeguati al mantenimento della sicurezza anti covid. Intervista.
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