REGGIO EMILIA – “Un progetto innovativo, perché avevamo dei corsi di laurea nuovi, importanti per il territorio con una notevole partecipazione dei cittadini. Formammo laboratori, gruppi di lavoro”. Fu proprio il commercialista Carlo Baldi a promuovere quella mobilitazione della società civile. E fu così che negli anni ’90 cominciò a concretizzarsi la visione di Reggio Emilia sede universitaria, sostenuta dagli amministratori di allora…
“Si formò un movimento notevole – ha aggiunto Baldi – di cittadini in tutta la provincia che riuscì a raccogliere somme notevoli, intanto circa 30 miliardi di lire. Fu una attività intensa che poi portò all’accordo con Modena per formare una università unica e che ancora è in una buona fase, adesso deve cambiare il volto alla città”.
“Credo che manchi il tempo. Il processo di adeguamento della città e dell’ateneo alla città è lungo”, ha detto il prof. Luigi Grasselli, ex prorettore dell’ateneo reggiano.
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