REGGIO EMILIA – Il commissario liquidatore di Unieco potrebbe cedere in blocco tutto ciò che resta all’attivo, dagli immobili alle partecipazioni, per accelerare i tempi dei rimborsi. Intanto nelle prossime settimane i creditori riceveranno oltre 130 milioni di euro.
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240 milioni di attivo realizzato, quasi 132 milioni di euro in pagamento ai creditori a metà ottobre: due cifre che danno l’idea delle dimensioni della procedura di liquidazione di Unieco, il gruppo cooperativo crollato nell’aprile del 2017. A partire dal crac di Mariella Burani, nel 2010, il nostro territorio ha vissuto molti dissesti aziendali. Nessuna delle procedure fallimentari scaturite da queste crisi è riuscita a recuperare somme tanto ingenti quanto quella guidata dal liquidatore di Unieco, il commercialista Corrado Baldini. Tra poche settimane, con il secondo riparto parziale, Baldini potrà rimborsare ai creditori 131,7 milioni di euro: 14,3 per le prededuzioni, 1,6 ai creditori ipotecari, 26,8 ai pignoratizi, 39 ai privilegiati, categoria che comprende dipendenti, artigiani e professionisti, e poco meno di 50 ai chirografari.
Per questi ultimi si tratta di un acconto del 12,97% su 385 milioni di crediti. Tra i creditori in chirografo ci sono anche molti dei 1.200 soci prestatori. Altri soci, che avevano scelto la strada della transazione con la procedura, sono stati inseriti tra i privilegiati. Una volta versato questo secondo riparto, che per la stragrande maggioranza dei creditori di Unieco è il primo, nelle casse della procedura resteranno ancora più di 50 milioni di euro. Queste somme andranno interamente ai chirografari, che quindi potrebbero arrivare a recuperare complessivamente circa il 26% dei crediti vantati. O anche di più, se dopo la vendita di Unieco Ambiente e la transazione con il fondo Aco Spv, che ha rilevato i 280 milioni di crediti delle banche, la procedura avrà un altro guizzo.
In pancia a Unieco restano ancora molti immobili e diverse partecipazioni, alcune delle quali di valore, come quella in Autostrade Lombarde BreBeMi, nella Tangenziale esterna di Milano e nel centro commerciale Le Piazze di Castel Maggiore, nel Bolognese. Il commissario liquidatore Baldini, per accelerare i tempi dei rimborsi, sta valutando la strada del concordato, che prevede la vendita in blocco di tutto ciò che resta all’attivo.










