REGGIO EMILIA – “Le foreste dell’Appennino hanno sempre dato ossigeno e frescura. Hanno sempre catturato Co2 e fatto del bene all’acqua, al suolo e quindi anche alla gente che abita in pianura. Ma questo non è mai stato contabilizzato, misurato e tantomeno comprato e venduto”. A parlare è Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, l’ente che per la prima volta ha messo in vendita i servizi ecosistemici prodotti dai boschi, vale a dire la loro capacità di regimentare l’acqua, di ospitare la biodiversità, di catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera.
I proprietari forestali che hanno aderito riceveranno un compenso per la loro capacità di gestire il bosco in modo sostenibile. Al momento sono quattordici, per ora si tratta degli usi civici, ma si conta di coinvolgere anche i privati. La superficie complessiva finora interessata è di oltre diecimila ettari. Attraverso una piattaforma queste realtà hanno messo sul mercato volontario i crediti generati dalle foreste certificate per la gestione sostenibile. Al momento sono undici le imprese che li hanno acquistati. Aziende molto diverse tra loro, nell’elenco anche la Fondazione Palazzo Magnani.
“Lo fanno per dimostrare la loro responsabilità sociale e ambientale – spiega Giovannelli -, questo gesto volontario crea una relazione con l’Appennino che è un territorio che dà un contributo al clima, al benessere di tutti, non solo quando si vestono i panni del turista, anche quando si sta fermi. Il tutto viene confezionato in un meccanismo che si chiama commercio dei crediti di sostenibilità”.
Ogni credito generato ha un valore economico di 40,26 euro. Ma qual è la differenza coi crediti di carbonio? Willy Reggioni, responsabile Servizio Conservazione Natura Parco Nazionale, risponde così: “Qui ci si concentra sul valore di mercato di alcuni servizi ecosistemici generati da foreste d’Appennino certificate per la gestione forestale sostenibile e per come questa gestione impatta positivamente sull’erogazione dei servizi ecosistemici”.
Il punto su questo progetto pilota è stato fatto nella sede della Provincia. Un plauso è arrivato dalla Regione, per voce dell’assessore regionale ai Parchi e Forestazione Barbara Lori.
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