A come Assistman. Non è il nome di un nuovo supereroe, ma il migliore passatore di palloni della storia della serie A. Andrea Cinciarini il 16/01/2023 ha superato Pozzecco e per il secondo anno consecutivo è stato il leader di tale classifica, ripetendo la medesima performance, cioè 10 assist ad allacciata di scarpe. Repetita iuvant.
B come Beka Burjanadze. Per la sua predisposizione all’agonismo sarebbe potuto diventare il beniamino dei tifosi. In una prossima vita.
C come Coach Menetti. Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Forse stavolta il ritorno è stato troppo prematuro.
D come Difesa. A dispetto di tutto, la Pallacanestro Reggiana è stata la seconda miglior difesa, dietro solo all’Olimpia Milano. Ed è stata la prima per stoppate rifilate agli avversi, ben 3 di media a gara.
E come Est Europa. C’è chi vorrebbe una pattuglia di stranieri a trazione mitteleuropea, cha dal Baltico arriva alle Alpi, con uno sconfinamento verso le regioni slave. Comunque in mezzo è compreso anche il Liechtenstein, giusto per informazione.
F come Federico Fucà. Quanti chilometri ha macinato durante il campionato? Nell’area tecnica tra le panchine e i pannelli pubblicitari verrà quindi creata una sorta di linea Maginot, con buona pace degli arbitri, peraltro comprensivi verso di lui e consapevoli del suo ruolo. Instancabile.
G come Gerarchie. Dovranno essere chiare al momento della costruzione della squadra, sia tra gli atleti, sia tra lo staff tecnico, sia tra i dirigenti.
H come Home sweet Home. Quest’anno il fortino del Pala Bigi non sempre si è mostrato all’altezza del proprio nome. Forse al momento del rientro in via Guasco la mancanza del controsoffitto ha destabilizzato tutti.
I come Iella. Se la fortuna è cieca, la sua opposta si è accanita su Michele Vitali in maniera che ha dell’incredibile: prima la caviglia, poi l’operazione al cuore e infine il ginocchio. “Micky” ha chiesto alla sciatica e alla gotta di aspettare un attimo.
L come La Casa Biancorossa. Quella che nascerà nel capannone 15A delle ex Reggiane. Un progetto importante, che speriamo possa avvicinarsi all’Alqueria del Basket di Valencia.
M come Momo Diouf. Il finale di stagione è assolutamente incoraggiante per il centro, che ha dato segnali importanti, risultando al termine una delle pedine importanti nello scacchiere di coach Sakota. E pensare che prima dello starting five contro Milano aveva collezionato due partite da spettatore non pagante in panchina.
N come Nembhard R.J. Come mai sia arrivato a Reggio è un mistero, forse paragonabile alla scomparsa dei dinosauri. All’epoca fu un metorite, stavolta è stata una meteora.
O come Otto. Questi erano i punti che la Unahotels aveva incamerato nel girone di andata. L’anno scorso con la stessa situazione Cremona era retrocessa e nel campionato precedente stessa situazione per Cantù. Poche squadre, nella storia, hanno salvato la categoria con questi presupposti.
P come Progetto. La speranza è che dopo tanti anni finalmente si riesca a partire con un progetto che vada avanti nel tempo e non debba essere stravolto o interrotto dopo pochi mesi.
Q come Quoziente punti: è il parametro che ha permesso al sodalizio di via Martiri delle Bettola di restare in A. Senza indagare troppo da cosa deriva, va bene così.
R come Ricorso. Quello che potrebbe presentare Trieste contro la decisione del Tribunale Federale di decurtare dei punti di penalizzazione a Varese per la questione Tepic. Bolla di sapone o campionato con squadre dispari?
S come Spettatori. Tornati nella “bombonera” del Pala Bigi ristrutturato, hanno risposto presente, sostenendo la squadra e in paio di occasioni regalando il sold out, nonostante la stagione di passione. Ma anche questa è passione.
T come Tabula Rasa. Certamente se ne andranno in tanti, giocatori e dirigenti. Magari evitando metaforicamente di cancellare ogni protagonista di questa particolare stagione. Da qualcuno si deve ripartire.
U come Ultima per punti fatti. Pur avendo giocato 25 minuti in più per via dei supplementari, la Unahotels è stata la meno prolifica del lotto delle partecipanti, con 76,2 punti a partita. Trento, arrivata sesta, ha chiuso con 76,3. Il basket non sempre è una scienza esatta.
V come Vittoria. Quella che serviva obbligatoriamente per inseguire la salvezza, sperando in un scivolone del terzetto a quota 22. E’ arrivata anche fin sopra le aspettative, per come è maturata.
Z come Zar. Dragan Sakota, il veterano coach serbo-greco ha portato a compimento la sua missione. Esperto di salvataggi in extremis, ha condotto i biancorossi al mantenimento della categoria. Chissà se sarà lui lo zar della Pallacanestro Reggiana che verrà.
Unahotels, aperitivo con i tifosi per festeggiare la salvezza. FOTO











