REGGIO EMILIA – Dopo trent’anni di carriera, per Attilio Caja Reggio rappresenta una tappa diversa da quelle del passato: “Non è stata un’estate facile per me, perché ero abituato ad avere una certa autonomia e decisione nell’allestire le squadre. Quest’anno invece ho inciso minimamente. Poi, per carità, nessun giocatore è stato preso contro il mio volere”.
Nel salotto di Reggio a Canestro, Caja ha spiegato la genesi della Unahotels che si appresta a disputare il campionato 2021-22: “Siccome vivo a Roma, avevo visto giocare Thompson con la Stella Azzurra e sapevo essere estremamente interessante. Stesso discorso vale anche per Crawford”. E l’arrivo di Cinciarini? “E’ un ragazzo che può dare molto a questa squadra, ma dovremo trovare modo di raccogliere dei punti perché non è certamente uno scorer”.
Il discorso centri è più complesso. Il coach avrebbe voluto Cain, poi finito a Tortona. Con Elegar non si è trovato un accordo, anche se avrebbe fatto al caso di Reggio. Alla fine, è arrivato Hopkins che ha qualità per affrontare la massima serie: “Abbiamo lui, esordiente in Italia, e Diouf che è un ragazzo di 20 anni”. Le trasferte di coppa saranno impervie per logistica e valore degli avversari mentre per quanto riguarda le partite in casa, Caja si augura che pandemia e lavori in via Guasco finiscano al più presto: “Giocare a Reggio, con l’80% del pubblico, sarebbe diverso”.
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