REGGIO EMILIA – La festa del santo patrono di Reggio non è soltanto stand gastronomici e bancarelle. La giornata di San Prospero che, leggenda narra, ha salvato la città nel V secolo durante l’assedio degli Unni, facendo scendere una fitta nebbia per nascondere Reggio dagli invasori, si è infatti aperta con la celebrazione eucaristica ed è proseguita con il concerto di campane a cura dell’associazione Campanari reggiani.
Poi, il solenne pontificale in San Prospero, presieduto dall’arcivescovo Giacomo Morandi, i secondi vespri della solennità nel pomeriggio e la santa messa delle 18, presieduta dal vicario generale monsignor Giovanni Rossi, hanno concluso la giornata liturgica.
Non sono poi mancate le visite guidate e gratuite, come quelle a torri e campanili per scoprire la città dall’alto e come il tour alla Cappella Parisetti, occasione questa per conoscere un piccolo scrigno nel cuore antico della città, ospitato in quello che è stato l’ospedale dei Parisetti.
“C’è un legame tra questa cappella, che di solito è chiusa e a disposizione degli ospiti della casa protetta, e la basilica del patrono. La famiglia illustre e nobilissima dei Parisetti, che dal 1.410, dopo averlo fondato, ha avuto il patrocinio su questo luogo, aveva la propria cappella gentilizia in San Prospero. L’ultima della famiglia, la contessa Faustina, lì è sepolta”, ha spiegato la prof. Laura Artioli.
Telereggio, con la trasmissione Buongiorno Reggio, ha seguito l’intera giornata con la canonica puntata della mattina a cui è seguito, nel pomeriggio, uno speciale con ospiti e collegamenti dell’esagono.
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