REGGIO EMILIA – Sebastopoli è in Crimea, territorio conteso annesso unilateralmente alla Russia nel 2014. E’ qui che vive e lavora Iuri Rovatti, 30 anni, tecnologo alimentare originario di Spigone di Vetto: “I segnali di questa preparazione, di una allerta maggiore, sono iniziati attorno al 20 – 21 febbraio quando si è visto qualche camion in più, considerando che la città in cui vivo, Sebastopoli è la base della marina militare russa. E’ una città che è abituata a vedere una presenza dei militari. Ma c’è stato verso la frontiera un intenso via vai di mezzi”.
Iuri è arrivato a Sebastopoli tre anni fa: “Io qua mi occupo della gestione dal punto di vista tecnologico della produzione di formaggi con tecnologie italiane, formaggi a pasta dura, semidura, morbida e seguiamo dal punto di vista tecnologico tutto il processo produttivo, la qualità del latte”.
In Crimea al momento la situazione è tranquilla. Chi vive lì – racconta Iuri – si sente russo ed è orgoglioso di esserlo. Cosa ne pensa allora la gente dell’attacco all’Ucraina voluto da Putin? “I russi presi per strada dicono sì la guerra è brutta ma noi volevamo più garanzie, non vogliamo i missili americani e della Nato sul confine, vogliamo una zona di cuscinetto”.
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