REGGIO EMILIA – Il Covid ha cancellato tutte le iniziative che di solito animavano la ricorrenza di San Prospero, patrono della città.
La “festa”, di conseguenza, è stata fredda e non solo per il clima: niente mercato, negozi e bar chiusi perché giorno festivo, come da ordinanza. Reggio Emilia ha così archiviato questo 24 novembre come nessuno si sarebbe immaginato un anno fa, ma la massima attenzione resta alla salute e alla protezione dal virus che continua a circolare.
“E’ una festa più sobria – le parole del sindaco Luca Vecchi – ma responsabile e consapevole del momento in cui siamo. Era inevitabile viverla così, coerentemente con quanto questa città ha fatto in questi 7 mesi, con grande compostezza e dignità. Credo che questo sia il modo migliore per arrivare, quanto prima, a una nuova normalità”.
La speranza è di uscire quanto prima possibile da questo periodo così difficile e di sacrificio. Il pensiero ora è alle prossime feste natalizie che non possono essere un libera tutti come sono apparse le vacanze estive. Occhi puntati al 3 dicembre e alle prossime decisioni che verranno prese dal comitato tecnico scientifico il prossimo 27 novembre. “Se il 3 dicembre, come molti sperano, dovessimo constatare dei miglioramenti – ha aggiunto Vecchi – sarà una bella notizia. Ma il prossimo Natale dovrà comunque essere vissuto con equilibrio e responsabilità per prevenire ed evitare la terza ondata a gennaio”.
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