REGGIO EMILIA – In cinque anni ha prodotto e venduto in tutta Italia oltre un milione di sigarette elettroniche, ma lo ha fatto senza iscriversi al registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento die sistemi di gestione dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Decisiva è stata, per agevolare le indagini della guardia di finanza della tenenza di Correggio, la segnalazione arrivata dall'”Osservatorio permanente per la tutela in Italia del mercato dell’elettronica” (Federazione Optime). L’operazione è stata denominata “Electronic Waste”.
L’azienda individuata si è sempre sottratta al versamento di quanto dovuto per le operazioni di ritiro e trasporti dei rifiuti, e delle operazioni di trattamento, recupero e smaltimento. Per questo motivo sarà sanzionata: la normativa prevede pene pecuniarie da un minimo di duecento milioni di euro a un massimo complessivo di oltre un miliardo.
L’operazione è stata commentata con favore dall’avv. Davide Rossi, presidente di Optime: “É doveroso da parte della nostra Federazione e di tutte le imprese del comparto dell’elettronica italiane rivolgere un plauso sentitissimo alla Guardia di Finanza per questa straordinaria operazione. Quando il nostro osservatorio ha individuato e segnalato casi di sospetta immissione sul mercato nazionale di sigarette elettroniche ‘usa e getta’ non avevamo ancora piena comprensione di quanto esteso e allarmante fosse il fenomeno. L’indagine ha consentito di evidenziare un flusso spaventoso di prodotti e un conseguente danno non solo per il mercato legale ma anche per lo Stato, la salute dei cittadini e l’ambiente. Si conferma quindi la assoluta validità del protocollo di intesa siglato nel giugno 2023 tramite il quale il mondo delle imprese può dialogare direttamente e collaborare fattivamente con la Guardia Finanza nel comune obiettivo di tutelare la legalità come pilastro essenziale di una libera e leale concorrenza tra operatori economici”.