REGGIO EMILIA – La chiesa di San Pellegrino costituisce una parte significativa del patrimonio sociale, storico e culturale della città: eretta nel 1776 su un antico oratorio preesistente, fu punto di riferimento per un vastissimo territorio di campagna a sud delle mura che spaziava dalla Roncina a Gavasseto, dai confini con Canali e Rivalta fino alle porte del centro storico.
Oggi fa parte del tessuto urbano, con un aumento esponenziale della popolazione residente. Un tale patrimonio di fede, storia e cultura – lungo quasi 250 anni – non poteva essere abbandonato al degrado i cui segni erano diventati ben visibili. Il restauro ha dovuto tenere conto delle indicazioni della Sovrintendenza alle Belle Arti. Il progetto è stato affidato allo Studio Severi, autore dei restauri dei principali luoghi di culto della città (duomo, Ghiara, San Prospero), l’esecuzione all’impresa Gigli, con la supervisione alla sicurezza dell’ingegner Marco Arduini.
Dopo una fase di stallo dovuta anche alla pandemia, a metà del 2022 si è aperto il cantiere per il primo intervento di generale consolidamento della struttura: sono state riparate e rinforzate le capriate del tetto; sistemato l’impianto ligneo della torre campanaria; rafforzata la tenuta delle mura perimetrali per migliorare il comportamento sismico dell’edificio, in particolare nella zona dell’abside; rifatto gran parte dell’intonaco e ritinteggiate completamente le superfici esterne con un bel colore caldo. Dopo la rimozione dei ponteggi esterni e grazie proprio alla nuova nuance, la chiesa da alcuni mesi fa bella mostra di sé all’incrocio di via Tassoni, piazza Quarnaro e via Magati.
Il restauro è tuttavia ben lontano dall’essere concluso. Ora si sta lavorando all’interno: svuotata la chiesa, da anni si è trsferita tutta la vita liturgica nella parrocchia del Buon Pastore – dal 2012 in unità pastorale con San Pellegrino – e si è scavato per la collocazione del nuovo impianto di riscaldamento e per la posa del nuovo pavimento in seminato veneziano. La seconda fase si concluderà con l’allaccio al teleriscaldamento e la revisione degli impianti elettrici e di amplificazione. Infine, è prevista una terza fase, quella del restauro artistico degli interni, col recupero e la valorizzazione dei colori originali del Settecento, il ripristino degli stucchi e degli infissi.
L’importo complessivo del costo dei lavori è di circa un milione di euro. “All’inizio, ci siamo chiesti se avesse senso gravare la parrocchia di un onere così pesante – spiega il parroco don Giuseppe Dossetti – ma non avevamo molta scelta: o si iniziava il restauro, oppure la chiesa sarebbe divenuta inagibile e sarebbe stata abbandonata. Abbiamo pensato che questa spesa, veramente importante, non sia un lusso, ma, anzitutto, un debito verso le generazioni che ci hanno trasmesso la fede. Non si può rottamare una storia di fede così grande e duratura”.
La risposta generosa da parte delle istituzioni ecclesiastiche e civili, di aziende e di privati cittadini alle richieste di contributi ha permesso di raccogliere già una cifra considerevole, circa 600mila euro: con la disponibilità che la parrocchia aveva sul proprio conto, il finanziamento dei primi due lotti di intervento è stata garantita. Ora, restano da coprire i circa 300mila euro del terzo e ultimo lotto. Da qui l’appello di don Dossetti che va oltre i confini della parrocchia e si estende a tutta la comunità reggiana: “Ringrazio tutti coloro che si sono finora attivati con slancio e generosità per contribuire al finanziamento della prima parte dell’opera, offrendo una testimonianza concreta di comunione e carità corale. Ora, chiediamo di offrire quanto ciascuno può dare, i mattoni della nostra chiesa sono legati dal cemento della carità, della fede e della speranza. Certo, anche della speranza: in questi tempi così duri, quando si distruggono case, ospedali, scuole, è bello pensare che siamo pellegrini che trovano una sosta nel loro andare”.
Le donazioni possono essere effettuate sul conto dedicato, intestato alla parrocchia di san Pellegrino: IT 09 C 02008 12824 000 100 266113.
Servizio Tg di Andrea Bassi
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