REGGIO EMILIA – Si intitola “la storia di mano di gomma. Ascesa e declino del boss che da Cutro aveva sfidato la ‘ndrangheta del Reggino”. Lo ha scritto il giornalista calabrese Antonio Anastasi: è dedicato alla figura di Nicolino Grande Aracri e naturalmente ci sono numerosi riferimenti anche al nostro territorio e all’inchiesta Aemilia.
“Le dinamiche criminali cutresi sono più collegate a quelle reggiane che non a quelle reggine”, dice l’autore. Da Cutro a Reggio Emilia nel segno del nome Grande Aracri, tra crimine e affari. Ripercorre anche l’espansione della cosca ‘ndranghdista cutrese nel nostro territorio il libro che si incentra sulla figura del boss, classe 1959, detenuto nel carcere milanese di Opera in regime di 41 bis.
Nell’aprile 2021 emerse la notizia della sua intenzione di collaborare con la giustizia. Fu proprio Anastasi a rivelarlo, ma il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, poco dopo dichiarò inattendibili le dichiarazioni del boss. Chiediamo, infine, ad Anastasi un parere sulle dichiarazioni del sindaco di Cutro, Giuseppe Ceraso, che lo scorso novembre durante una visita alla comunità cutrese di Reggio Emilia mise in discussione le interdittive antimafia. “Secondo me il sindaco ha commesso un grave errore di sottovalutazione di questo aspetto”.
Antonio Anastasi si occupa di criminalità organizzata da oltre 20 anni.












