REGGIO EMILIA – Le sue parole e i suoi libri, riletti da sette scrittori di oggi, nati proprio negli anni ’80, quelli che Pier Vittorio Tondelli ha attraversato e descritto.
L’appuntamento è per lunedì 23 ottobre al Maxxi, il Museo delle Arti del 21° secolo: in quella data sarà presentato in prima assoluta il docufilm realizzato da Andrea Adriatico dal titolo “La solitudine è questa”, dedicato alla vita dell’autore correggese. Un racconto che prende la forma di un viaggio da Correggio a Berlino, passando per Bologna, Milano, Rimini, Roma, Firenze, Orvieto e L’Aquila.
Viola Di Grado, durante la processione del Corpus Domini a L’Aquila, racconta “altri libertini”, l’opera prima del 1980 che proprio nel capoluogo abruzzese fu sequestrata per oscenità e lanciò Tondelli all’attenzione del pubblico e della critica. Mentre a Correggio, dove lo scrittore è nato il 14 settembre 1955, Angela Bubba legge e commenta Biglietti agli amici, in piazza Tondelli e di fronte al liceo frequentato dal giovane autore, mentre Claudia Durastanti narra l’avventura editoriale della raccolta di articoli. Un weekend postmoderno tra Firenze e Bologna (le città delle passioni artistiche e degli studi), con un’inevitabile tappa di fronte alla casa di Andrea Pazienza.
Adriatico, classe 1966, regista di “Il vento, di sera”, ricorda come Tondelli si sia “fatto carta assorbente del suo tempo in presa diretta, ha abbracciato la cultura della notte e l’interdisciplinarietà tra le varie forme artistiche, cinema, musica, teatro, moda, fumetto etc, tutti elementi che hanno caratterizzato il suo linguaggio ma che hanno anche fortemente condizionato quello dei narratori nati dopo di lui”.
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