VENTASSO (Reggio Emilia) – Un caso di carcassa di cinghiale infetta da Peste Suina Africana è stata rinvenuta in territorio parmense, a poco più di un chilometro dal confine con il territorio reggiano, in particolare dalla località di Miscoso (Comune di Ventasso). La segnalazione arriva dall’ex consigliere comunale di opposizione di Collagna Marino Rivoli, cacciatore. “A mio avviso – dice Rivoli – l’unica “carta” da giocare in questo momento è lo spopolamento dei cinghiali, come auspicato anche dal Servizio Veterinario dell’A.U.S.L., con un obiettivo di abbattimenti superiore del 150% rispetto allo scorso anno. Attualmente però la caccia al cinghiale è chiusa. Si procede attraverso piani di prelievo in forma singola o tramite battute con il metodo della girata (oggi con un massimo di 15 partecipanti per uscita). Le regole da rispettare, stabilite da Bruxelles, risultano particolarmente difficili da applicare nei territori montani come il nostro. Tuttavia, i controlli mirati e scrupolosi permettono di monitorare da vicino la situazione, per prevenire un’eventuale diffusione del virus nel nostro territorio. Ho richiesto azioni anche riguardo alla filiera della lavorazione delle carni suine – continua Rivoli – che vede molte rinomate realtà nella nostra provincia e che, per questo motivo, va tutelata con il massimo rispetto. Ricordo che tale filiera garantisce circa 30.000 posti di lavoro, rappresenta oltre qualcosa in più di un punto di PIL e vanta un export significativo. Il rispetto, quindi, non è solo doveroso, ma obbligatorio.
Nella vicina Parma, pare che alcune aziende abbiano dovuto delocalizzare o chiudere, mettendo i dipendenti in cassa integrazione”.
Un caso di peste suina vicino al Reggiano, l’allarme di un cacciatore
30 settembre 2025“L’unica carta da giocare – afferma Marino Rivoli – è lo spopolamento dei cinghiali, con abbattimenti superiori del 150% rispetto allo scorso anno”