REGGIO EMILIA – “Nella disgrazia mi è andata bene, perché per puro caso non eri lì, ma ho amici che erano lì e hanno assistito all’attentato”.
Ha rischiato di trovarsi nel luogo in cui si é verificato l’attentato nella popolarissima spiaggia di Bondi Beach: avrebbe, infatti, dovuto trascorrere la domenica lì, insieme ad alcuni amici, ma in extremis ha deciso per un cambio di programma: una scelta quanto mai provvidenziale. Filippo Piccinini 29enne reggiano, vive da due anni a Sidney dove lavora in un bar a poca distanza dalla parte di litorale in cui si é verificata la sparatoria nella quale sono morte 15 persone durante una festa della comunità ebraica.
Filippo è naturalmente sotto choc per quanto accaduto, così come dall’Italia la sua famiglia ha vissuto momenti di ansia. Un orrore imprevisto considerata la tranquillità e la sicurezza della vita in Australia: “Qui si ha la sensazione di essere lontani dalle cattiverie del mondo, per cui é stato tutto molto inaspettato. Qui siamo abituati a un livello di sicurezza molto alto”.
Dal giovane reggiano arrivano tuttavia parole di speranza sulle capacità di reazione della società australiana: “Sicuramente Bondi Beach nel breve periodo non sarà più la stessa, però questa è una società in cui vivono tante persone con mentalità aperta e penso potrà riprendersi presto”.
attentato morti Australia Bondi Beach Sidney Filippo Piccinini












