REGGIO EMILIA – E’ stato uno degli eventi più drammatici della cronaca del 2019 appena concluso. Una tragedia terribile, che commosse tutta Reggio Emilia e l’Italia. Mamma e figlia vittime di un incidente sulle nevi, mentre si trovavano in vacanza, in un momento di gioia e di spensieratezza.
Era il 4 gennaio di un anno fa: Ciro Formisano, 43 anni nato a Napoli e da tempo residente a Masone, operaio alla Dana Brevini, si trova in villeggiatura sulle montagne del Corno del Renon, in Alto Adige: con lui ci sono la moglie Renata Dyakowska, 38enne polacca, e i due figli Emanuele di 15 anni ed Emili di 8. L’incidente avviene attorno alle 13: mentre Ciro ed Emanuele sono sugli sci, Renata ed Emili a bordo di uno slittino imboccano per errore una pista vietata a quel tipo di mezzo, di cui dopo pochi metri perdono il controllo schiantandosi contro un albero: Emili muore sul colpo, Renata dopo 40 giorni di agonia in ospedale, prima a Bolzano e poi a Modena.
Sulla vicenda è in corso un procedimento giudiziario, ancora in fase di indagini preliminari; nelle scorse settimane un perito incaricato dal tribunale di Bolzano ha valutato che la cartellonistica del comprensorio sciistico non era conforme alle norme, in quanto non chiara e non disposta nella maniera corretta. Gli indagati sono due, per concorso in omicidio colposo: il responsabile della società che gestisce gli impianti del Corno del Renon, Siegfried Wolfsgruber, e, formalmente, Ciro Formisano, che – secondo l’ipotesi accusatoria – non avrebbe avvertito a dovere la moglie sui rischi che stava correndo.
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