REGGIO EMILIA – La crisi c’è, e si sente, e la luce in fondo al tunnel ancora non si vede. I dati dell’indagine congiunturale 2024 di Cna Reggio combinati con quelli ufficiali della Camera di commercio sono inequivocabili. Realtà e percezione degli imprenditori sono sovrapponibili. L’export nei primi sei mesi dell’anno è sceso del 7,7%, a causa della frenata della Germania, i segni meno, davanti al fatturato di manifattura e costruzioni, confermano l’impressione dei 300 imprenditori intervistati da Cna con il 46% di loro che giudica il 2024 un anno in cui l’andamento aziendale è stato negativo. Stabile per il 36% e solo per il 18% in miglioramento. Per l’attesa svolta, però, bisogna aspettare ancora. Le previsioni sono stabili per l’ultimo trimestre dell’anno e solo lievemente migliori per il 2025 dove però colpisce il numero degli imprenditori che sceglie di non esprimersi: poco più di uno su quattro. ‘Un clima di incertezza che non è mai positivo per chi fa impresa’, sottolineano i vertici di Cna.
“Le aziende sono disorientate, fanno molta fatica a programmare la loro attività anche alla luce di questioni che vanno al di là del nostro territorio, come il rallentamento della produzione industriale tedesco. C’è un problema legato alla fine dei bonus di edilizia e impiantistica e il forte calo dei consumi per quanto riguarda il commercio”, sottolinea il direttore generale di Cna Reggio Azio Sezzi.
A pesare, il quadro internazionale, ma anche gli atavici problemi italiani: costo dell’energia, troppe tasse e peso eccessivo degli adempimenti burocratici. Si riducono gli imprenditori che evidenziano difficoltà nel trovare personale, anche perché i dati ufficiali dicono che nei primi sei mesi dell’anno i nuovi contratti sono scesi dell’11,3%. In attesa di tempi migliori, CbA ha anche lanciato un programma di formazione di lavoratori stranieri nei territori d’origine. Progetto che sta per partire in Egitto. “Avremo la possibilità di mettere a disposizione delle imprese del personale qualificato formato”, spiega il presidente Giorgio Lugli.
E’ la dimostrazione che nonostante le difficoltà resta la voglia di fare impresa, a conferma di ciò un imprenditore su 3 si dice pronto a fare investimenti nel 2025. Un dato in decisa controtendenza per vincere la sfida di una crisi subdola, magari non acuta, come altre del recente passato, ma che sembra non voler finire mai.
I numeri
L’andamento aziendale dei primi otto mesi del 2024 è risultato stabile per il 36% delle imprese, in peggioramento per il 46% e in miglioramento soltanto per il 18% rispetto 2023. Le previsioni per il quarto trimestre dell’anno confermano il giudizio in chiaroscuro: per il 42% la situazione rimane stabile, il 43% prevede un peggioramento; più ottimista il 15% delle aziende che prevedono una crescita.
Il clima di incertezza si riflette significativamente nelle previsioni per il 2025, con il 24% delle imprese che prevede una condizione di stabilità, il 17% ipotizza un “miglioramento” e il 33% vede un “peggioramento”. Dato che conferma il clima di incertezza in cui operano molte imprese è la percentuale importante di chi non azzarda alcuna previsione: il 26% del campione ha risposto “non so” alla richiesta di formulare una previsione per i prossimi dodici mesi. Da considerarsi che l’indagine è stata svolta alla fine di ottobre, prima che si svolgessero le elezioni presidenziali in America.
Cala anche l’occupazione, solo il 10% delle imprese prevede un incremento del numero degli addetti per il 2025, contro il 14% dell’anno corrente.
In questo quadro critico, sorprende il 32% di imprese che prevede investimenti (macchinari, digitale, formazione ed energia) nel corso del 2025, a dimostrazione della tenacia e della forza di volontà di tante PMI che, nonostante le incertezze, continua a credere nel futuro.
Scendendo nel dettaglio, gli imprenditori hanno dimostrato unanimità nell’indicare le criticità maggiori: la pressione fiscale, gli adempimenti burocratici e la reperibilità del personale nel mercato del lavoro.
Reggio Emilia cna reggio emilia Giorgio Lugli economia reggiana Pmi Azio Sezzi