REGGIO EMILIA – Appropriatezza e tracciabilità delle prescrizioni, riduzione dell’uso della carta. Con questi obiettivi è stato deciso, con le legge di bilancio, di dire addio alla ricetta cartacea. Dal 1° gennaio di quest’anno tutte le prescrizioni mediche devono essere redatte in modalità digitale, nel formato elettronico. La novità interessa soprattutto i medici e gli odontoiatri liberi professionisti che solitamente rilasciano ricette bianche con prescrizione di farmaci a carico del cittadino. “Si va verso la dematerializzazione delle ricette – spiega Alberto Fontana, vice presidente dell’ordine farmacisti della provincia di Reggio Emilia – anche i professionisti non convenzionati con il SSN devono iscriversi alla piattaforma apposita”.
La nuova norma riguarda però anche i medici di base quando rilasciano ricette bianche per farmaci in fascia C, non a carico del SSN. “Per le ricette di farmaci mutuabili non cambia nulla, si viene in farmacia con il codice fiscale, la novità riguarda farmaci a pagamento, perché è decaduta una norma del primo gennaio che consentiva ai medici di comunicare al paziente gli estremi della ricetta in qualsiasi modo”. La misura era stata introdotta in via sperimentale durante la pandemia da Covid 19.
Per la popolazione più anziana potrebbe costituire un problema non da poco. C’è però – per ora – una fase di transizione, in attesa di indicazioni operative da parte di Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero della Salute. Restano dunque ancora valide le ricette cartacee. “La posizione presa dalla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) – conclude Fontana – è quella che comunque in presenza di una ricetta si dia sempre il farmaco”.
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