MONTECHIARUGOLO (Parma) – Fino al 27 ottobre, ogni domenica (dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30, ingresso gratuito) sarà possibile visitare la mostra “Umano poco Umano”, personale di “Le Forme di Sophia”.
L’esposizione nasce da una riflessione dell’artista sulle reazioni umane (o disumane) alla tragedia, in particolare agli eventi nefasti che stanno sconvolgendo il mondo negli ultimi anni. Le opere e le installazioni in mostra hanno come fine ultimo quello di costringere il visitatore a scandagliare la propria coscienza e soffermarsi dinanzi ad esse a cuore aperto per toccare la sofferenza che esprimono. Le opere sono una trasmutazione formale che prospetta questo senso di annichilimento e cinismo dell’essere umano di fronte alla tragedia che ha messo a fuoco l’artista. “Più che la guerra mi spaventa la nostra capacità di liquidare decine, centinaia e migliaia di morti in pochi secondi prima di essere distratti da altro…”: in queste parole di Gino Strada si racchiude tutto il senso più profondo di “Umano poco umano”.
Mutuando il titolo dall’opera Nietzschiana “Umano, troppo umano”, l’esperienza rappresenta un percorso sensitivo-filosofico di autocoscienza che scuote il fruitore. La sfida è celebrare bellezza attraverso opere che la occultano: si enfatizza l’oscurità per illuminare.
Vi è poi una importante installazione (importante nelle dimensioni) che raccoglie quasi 2.000 peluche raccolti con motivazione a tratti commovente dalle scuole di infanzia e materne e elementari della comunità montana, a testimonianza dei bambini che hanno e stanno tutt’ora perdendo la vita nei conflitti in Ucraina ed ora con ancor più grave ferocia in Palestina. Questi orsacchiotti orfani dei loro bambini, danno un senso, una dimensione fisica ai numeri intollerabili che ci vengono quotidianamente trasmessi nei TG, ma che ci attraversano aridamente perché troppo distratti da altro.
Di fronte a questa installazione di 12 metri per 6 c’è una unica sedia sulla quale il visitatore può sedersi per il tempo che desidera e dedicare in totale empatia qualche istante a queste morti bianche e a questi peluche che nella loro grande massa lasciano senza fiato, se si pensa che ad ognuno di essi corrisponde una piccola vita perduta. È un viaggio nell’arte contemporanea che lascerà un segno a chiunque decida di intraprenderlo.
La mostra è patrocinata da Emergency che sarà sempre presente durante le aperture per raccogliere offerte che saranno interamente devolute ad un progetto specifico a Gaza.