REGGIO EMILIA – Un amore sincero per la Pallacanestro Reggiana, ritenuta un patrimonio della città, e una sorta di debito di riconoscenza per Stefano Landi per quando fatto al timone della società di via Martiri della Bettola negli ultimi 20 anni.
C’è questo alla base della scelta dei soci entrati a fare parte del nuovo board biancorosso, raccogliendo il testimone dallo stesso Landi che, in questa nuova avventura, è al loro pari detenendo il 20% delle quote societarie. La “squadra” al gran completo è stata presentata nel pomeriggio alla stampa nella sede della Landi Renzo di Corte Tegge. A fare gli onori di casa un emozionato, ma al tempo stesso orgoglioso, ex patron biancorosso.
In successione, hanno preso la parola tutti a iniziare dalla neo presidente, Veronica Bartoli, molto emozionata ma anche con un bel pieno di positività per l’avventura partita ufficialmente questa mattina con il passaggio di quote tra nuovi e vecchi soci. “Voglio tributare un sentito ringraziamento a Stefano Landi – le sue parole – per quanto fatto in questi decenni e per crederci ancora. Sono tifosa da tantissimi anni, sento tutta la responsabilità di essere qui oggi in questo ruolo. Credo nel valore educativo dello sport, che insegna ad avere disciplina e obiettivi. E’ una grande sfida per tutti, oggi mettiamo il primo mattoncino di questo lungo percorso. Ci vorrà tanta passione e altrettanta pazienza, ma abbiamo fiducia di riportare la nostra società ad alti livelli e, chissà, anche in Europa…”.
Il vice presidente Enrico San Pietro ha parlato di un ritorno al biancorosso: “Sono stato un giocatore della Pallacanestro Reggiana ai tempi delle Cantine Riunite. In questo progetto sarà fondamentale l’aiuto da parte di tutti, non solo di noi soci ma anche di coloro che hanno a cuore la società che sono i nostri tifosi, i nostri sponsor e anche la stampa locale”.
Per Andrea Baroni questo è “il coronamento di un sogno. Per me la Pallacanestro Reggiana ha sempre simboleggiato un amore unico. Essere qui, ora, è molto più un onore che un onere, anche perché sono felice di aver fatto parte del salvataggio di questa società. Ci siamo trovati subito bene con il nuovo gruppo, in più abbiamo riportato a casa Dalla Salda che per noi è fondamentale. Vogliamo creare lo stesso ambiente che ha sempre portato a Reggio dei buoni risultati”.
Graziano Sassi ha ammesso di essere legato molto più a calcio che alla pallacanestro. “Sono entrato prima come sponsor, ma non volevo diventare socio. Poi, parlando con Landi mi ha convinto e ora sono molto carico. Ci metterò il mio entusiasmo e spronerò tutta la squadra per ritornare a vincere”.
Enzo Bartoli ha invece parlato dell’amicizia che lo lega a Landi: “Mi ha chiamato alcuni mesi fa e, per la riconoscenza che tutta la città gli deve per quanto ha fatto, con mia figlia abbiamo deciso di salvare questo grande patrimonio”.
Poi, è stato il turno di Alessandro Dalla Salda, che farà da collante nel nuovo board con il suo ruolo di amministratore delegato: “Prima era semplice, poiché avevamo un unico socio a cui fare riferimento. Ora ce ne sono quattro nuovi soci più il vecchio e quindi dovrò essere in grado di coniugare tutte le teste e portarle dalla parte giusta”.
Diverse sono state le domande fatte dalla stampa, soprattutto alla neo presidente. “Progetto? Allo stato attuale è ancora troppo presto quantificarlo in anni – ha detto la Bartoli – All’inizio punteremo molto sui giovani e sul nostro vivaio. La prima sfida sarà quella di creare un team coeso e con la giusta chimica, dove tutti si devono sentire parte del gruppo”.
Dalla Salda ha poi parlato di budget e main sponsor: “L’investimento sarà inferiore rispetto a quello degli ultimissimi anni, abbiamo bisogno di tempo per calibrare gli sforzi economici della società. Lo sponsor? Allo stato attuale non abbiamo ancora nomi, ma non abbiamo intenzione di svendere il nostro marchio e la nostra storia”. Questione ticketing e possibile trasloco per una stagione alla Unipol Arena di Bologna: “Mi piange il cuore – ha detto Dalla Salda – se devo pensare che, in base a non so quale gerarchia, possa dire a un tifoso ‘tu entri’ e a un altro ‘tu invece resti fuori’. E’ lapalissiano che senza il milione di euro che assicurava il ticketing in una stagione normale, viene a mancare una voce importantissima a bilancio senza la quale la società non starebbe in piedi. Abbiamo chiare le strategie da adottare, adesso abbiamo solo bisogno di tempo per scegliere quella migliore”.
Servizio Tg di Luca Montanari
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