REGGIO EMILIA – Il dipartimento della Protezione civile sta per pubblicare l’avviso rivolto al terzo settore, ai centri servizi per il volontariato e alle associazioni interessate a entrare a far parte della rete di accoglienza dei profughi ucraini fuggiti dalla guerra.
Oltre alle persone che hanno trovato una sistemazione autonoma presso parenti e amici che già si trovavano in Italia, ci sono quegli sfollati che non hanno nel nostro Paese famigliari che possano ospitarli. Sono più di 30mila persone a livello nazionale e circa 320 finora a Reggio Emilia, soprattutto donne e minori. In parte saranno sistemati nei Cas, i centri di accoglienza straordinaria, in parte ospitati in appartamenti presi in affitto dalle realtà che gestiscono l’accoglienza diffusa.
Un’esperienza, quest’ultima, su cui Reggio ha qualcosa da dire. Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, in visita in città nei giorni scorsi, ha indicato il nostro territorio come un modello dell’accoglienza diffusa. Quasi un risarcimento morale per Ovile e Dimora d’Abramo, le due cooperative capofila dell’accoglienza, in passato accusate da alcune forze politiche a Reggio di farsi le budella d’oro sfruttando l’immigrazione.
Stando alle anticipazioni sui contenuti dell’avviso della Protezione civile, le realtà che gestiranno l’ospitalità riceveranno 33 euro al giorno per ogni persona accolta. Si determinerà così una situazione curiosa: per gestire i 320 profughi ucraini serviranno appunto 33 euro a testa. Per gestire gli 850 richiedenti asilo fuggiti dall’Africa e dall’Asia devono bastare invece i 28 euro a testa riconosciuti dalla prefettura. Anzi, nel 2019 il primo Governo Conte aveva ridotto il corrispettivo a 21,65 euro pro capite. Poi, negli ultimi anni a Roma c’è stata una parziale correzione di rotta governativa, mentre a Reggio Emilia le gare indette sono andate deserte tanto che la prefettura ha dovuto ripetutamente chiedere a Dimora d’Abramo e Ovile di continuare a gestire l’accoglienza in proroga.
Certo quei 5 euro al giorno di differenza a qualcuno possono sembrare poca cosa. Ad altri invece potrebbero far pensare che non ci sono profughi di serie a, però ci sono profughi di serie b.
Reggio Emilia prefettura reggio emilia Dimora d'Abramo l'Ovile gestione profughi ucraini