CASTELNOVO SOTTO (Reggio Emilia) – “Un fulmine a ciel sereno: non pensavamo che ci fossero ancora indagini in corso sulla scomparsa di nostro padre“. Queste le parole delle figlie di Gaetano Impellizzeri. Il cadavere del commerciante siciliano – la prova ufficiale del Dna verrà eseguita sabato – è stato trovato in un terreno di Castelnovo Sotto. Si indaga per omicidio.
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Una persona ha parlato, dando il la alle indagini reggiane. Indagini che martedì mattina hanno condotto i carabinieri e la magistratura a quel campo di via Casanova a Castelnovo Sotto. Indagini per omicidio e occultamento di cadavere con tre indagati. Sotto mezzo metro di terra c’era un corpo. La sicurezza che si tratti del cadavere di Gaetano Impellizzeri arriverà dagli esami del Dna che inizieranno sabato, ma “da quel che comprendiamo, gli inquirenti non hanno molti dubbi sull’identità del cadavere”. Così l’avvocato Giuseppe Accardo, legale delle figlie del 47enne commerciante siciliano scomparso nel nulla 9 anni fa.
Eleonora Chiara ed Alessia Impellizzeri, di 30 e 33 anni, hanno detto che “per noi la notizia del ritrovamento è stata un fulmine a ciel sereno: non sapevamo neppure che ci fossero ancora indagini in corso sulla sparizione di nostro padre”. Il 10 febbraio 2014 Impellizzeri doveva incontrarsi con un concessionario di auto in vista dell’apertura di un autosalone a Carini, nel palermitano. Era il suo sogno. Lavorava in un negozio di elettrodomestici di Alcamo. Si era separato nel 2012 dalla moglie, da un paio d’anni aveva una compagna. Con lei più volte quel giorno si era sentito al telefono. Aveva comunicato di essere atterrato alle 8.30 a Orio al Serio come da programma. L’ultima chiamata alle 17. Impellizzeri sarebbe stato ucciso quindi, non molto lontano da dove è stato sepolto e con un’arma da fuoco. Ad ora la pista principale, per quanto riguarda il movente dell’omicidio, è quella economica. L’uomo sarebbe stato attirato in quel luogo, con cui pare non ci siano legami. Un appuntamento quindi.
C’è una particolarissima coincidenza. Quasi 20 anni fa, nel maggio 2004, in quello stesso casolare di via Casanova – i cui attuali residenti nulla hanno a che fare con la vicenda Impellizzeri – si consumò un delitto, per la precisione un matricidio: Christian Schiavi uccise la madre Anna Previato per denaro. Così, all’epoca, parlavano della vicenda i vicini di casa (guarda il video con le interviste).
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