REGGIO EMILIA – Un minuto di silenzio, un silenzio cupo nel parco dove Cecilia Hazana è stata trovata morta, e poi un grido. “Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”.
Centinaia di persone hanno urlato per Cecilia, perché non può più farlo. Al sit in, organizzato dalle associazioni Non da Sola, Non una di meno e Donne in nero, hanno partecipato davvero in tanti. Il corteo è partito da via Melato, dove la 34enne viveva e si è concluso al parco. La presidente dell’associazione “Non da sola” Silvia Iotti ha voluto mandare un messaggio a tutte le donne vittime di violenza: “I centri continuano ad esserci e dalla violenza si può uscire, libere e vive”.
Anche l’Unione pastorale San Giovanni Paolo II ha organizzato un momento di preghiera, nella chiesa di San Maurizio: Cecilia e il suo bambino erano assistiti da diversi mesi dalla Caritas, le veniva portato un aiuto alimentare. La famiglia era in carico anche ai servizi sociali del Comune. “Il bambino frequentava un asilo comunale, continueremo a occuparci di questa famiglia anche quando i riflettori si saranno spenti”, le parole del sindaco Luca Vecchi.
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