CARPI (Modena)– In piedi, fermi, fuori dalla camera ardente. Volti di tutte le età, compagni di scuola e di passione per i cavalli, genitori che con un braccio cingevano le spalle dei figli; Ruggero Sassi, il presidente regionale della Federazione sport equestri, mescolato alla piccola folla silenziosa. Il lungo addio ad Arianna Giaroli è già cominciato. I funerali della 13enne sono stati fissati per le 14 di lunedì alla casa funeraria Terracielo di via Lenin a Carpi, cittadina dove la famiglia vive, poi la giovanissima, che ha donato gli organi, verrà cremata.
Intanto però parecchie persone hanno fatto visita a lei e ai suoi parenti alla camera ardente. I genitori e il fratello della ragazzina sono chiusi nel loro silenzio, un silenzio che è l’unica risposta per domande che nascono spontanee vista l’assurdità di quello che è successo: Arianna è morta dopo essere stata scalciata da un cavallo al maneggio “Il vigneto” di San Martino in Rio che frequentava da oltre due anni. Troppo gravi le ferite riportate al volto e alla testa. Ad alcune di queste domande però mira a dare risposta il lavoro della procura e dei carabinieri, che indagano sulle circostanze in cui è avvenuto il fatto, sulla vigilanza, sul rispetto delle norme di sicurezza e dei regolamenti. La 13enne stava conducendo a mano l’animale e non indossava il casco, cosa però obbligatoria quando ci si trova in sella.
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