BIBBIANO (Reggio Emilia) – Tragico epilogo di una lite tra vicini, ieri sera, in un condominio in centro a Bibbiano. La vittima, muratore albanese di 61 anni, da tempo residente in paese, è stato accoltellato a morte durante un alterco. Già arrestato l’autore dell’omicidio, italiano di 41 anni. Al momento del fermo, i carabinieri ne hanno evitato il linciaggio.
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Ilirjan Minaj, ucciso a coltellate a Bibbiano
Omicidio nella notte in un condominio del centro di Bibbiano, in via Fratelli Corradini 6, alle spalle del Municipio. Poco prima delle 23 un uomo ha accoltellato a morte il vicino di casa, un 61enne albanese – Ilirjan Minaj, da tempo residente in paese e originario di Coriza. L’assassino lo ha colpito al torace e al volto lasciandolo senza vita sul pianerottolo della propria abitazione al secondo piano dello stabile. Riccardo Stefani, 41enne, già noto alle forze dell’ordine, si è poi barricato in casa, dove è stato identificato e arrestato, non senza difficoltà, dai carabinieri di Bibbiano, di Montecchio e della sezione operativa della compagnia di Reggio Emilia. Nello stesso appartamento è stato anche recuperato, dai militari del nucleo investigativo del Comando provinciale di Reggio Emilia, il coltello da cucina utilizzato per il delitto.
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La voce dell’omicidio si è sparsa subito nella comunità albanese e tra i residenti della zona, dal momento che la nipote di Ilirjan Minaj, risiede insieme al marito nel medesimo condominio dell’assassino; al primo piano, dove ieri sera al momento dell’omicidio si trovava anche la figlia 19enne della vittima. Così all’uscita dal palazzo, dopo l’arresto, i carabinieri hanno dovuto allontanare una trentina di persone che si erano radunate davanti al civico 6 di via Fratelli Corradini con l’intenzione di farsi giustizia. Riccardo Stefani, che da qualche mese era tornato a vivere con la madre a Bibbiano, dopo essere stato sentito già ieri sera dal sostituto procuratore di turno si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Intanto le indagini proseguono e questa mattina i carabinieri sono tornati sul luogo del delitto per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e l’eventuale movente. Secondo i vicini, da quando il 41enne di origini piemontesi era tornato a vivere con la madre, la situazione nel quartiere era diventata invivibile. L’assassino viene descritto come un attaccabrighe sempre pronto a infastidire i passanti con richieste di denaro e a importunare i bambini che giocano nel cortile condominiale. All’origine della tragedia ci sarebbe proprio uno screzio avvenuto qualche giorno fa per futili motivi. Poi, ieri sera, mentre il muratore albanese stava facendo ritorno a casa, i nuovi insulti gridati dalla finestra all’indirizzo del 61enne che a quel punto ha suonato alla nipote per farsi aprire ed è entrato nella palazzina. Ad attenderlo sul pianerottolo del secondo piano, davanti alla porta di casa, Riccardo Stefani. Quello che è accaduto nei minuti successivi, lo dovranno accertare le indagini dei carabinieri, ma la conclusione è che Ilirjan Minaj è stato raggiunto da due fendenti al volto e al torace e per lui non c’è stato più nulla da fare.

(foto Andrea Boni per Telereggio/Reggionline)











