REGGIO EMILIA – Il migliore degli azzurri, a soli 26 centesimi dal podio: non si poteva chiedere di più al nostro Giuliano Razzoli, che a 37 anni questa mattina presto ora italiana ha finito all’8° posto lo slalom speciale di sci alpino alle Olimpiadi di Pechino. Lacrime da parte del campione, che ha visto infrangersi il sogno del podio per un soffio, e tanta emozione da parte della famiglia.
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“Ciao Giuli…”. “Ciao papà!”. “Mi hai fatto emozionare…”.
C’è una vita dietro questa telefonata a distanza Villa Minozzo-Pechino. C’è una vita dietro queste lacrime di 37enne strabiliante vecchietto. C’è una vita dietro 26 centesimi, la differenza che passa dall’ottavo posto di Giuliano Razzoli alla sua terza Olimpiade, primo degli italiani nello slalom speciale di sci alpino vinto da Noel, e il podio. Anzi, ci sono tre vite: perché Giuliano è caduto e si è rialzato tre volte per arrivare a qui. Dopo il paradiso di Vancouver c’è stato il purgatorio di risultati e poi l’inferno degli infortuni. Ma la rinuncia non è mai stata contemplata. “Ci sono andato vicino, ci credevo. Accarezzare il sogno e non riuscire a realizzarlo fa male, ma ci sta, ma fa parte dello sport. Penso di aver condiviso le mie emozioni con tutti voi. L’impresa è mia, della mia famiglia, dell’Appennino“.
E quando questo campione piange, perché ci credeva, noi dobbiamo pensare a quelle vite, al sacrificio, all’impegno, alla passione. Suoi, e di sua madre e di suo padre, e delle sue sorelle maggiori Giordana e Margherita, altre due mamme per lui. “E’ stato bello provarci – ha detto commosso il campione alla Rai – 26 centesimi, ci sono andato vicino, ma non abbastanza“.
Ma la sua famiglia sa, come lo sappiamo noi e come sa anche Giuliano, che qui si è entrati ancora di più nella storia dello sport italiano; che quelle vite sono state onorate a Pechino, che di più non si poteva chiedere, che è stato bellissimo.
Nella prima manche qualcosa sul finale Giuliano ha concesso, finendo 12°; la seconda l’ha affrontata superbamente, con quella sciata fluida, precisa, tecnica, che ha poco delle caratteristiche aggressive dei più giovani ma che da guardare è la fine del mondo e che con i tracciati più complicati è quella che salva. Di aggressivo a 74 chilometri a Nord-Ovest di Pechino c’era la neve: dura ai limiti del ghiaccio.
Il sindaco del paese Elio Ivo Sassi ha già proposto di ribattezzare la frazione in cui abita Giuliano: da Razzolo a Razzoli, in suo onore. E Razzoli ride sulla proposta del sindaco: “No, no, va bene Razzolo…. Torno stanotte, domani a Malpensa“.
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