SAN POLO D’ENZA (Reggio Emilia) – Una bara bianca coperta di fiori avvolta nella bandiera albanese, rossa con il simbolo in nero dell’aquila a due teste. E’ la bara che custodisce la piccola Leila.
Tutta San Polo si è stretta attorno alla famiglia Kurti. Il dolore di una famiglia che diventa il dolore di una intera comunità: persone stimate i Kurti, grandi lavoratori, capaci di integrare in maniera esemplare le proprie origini con il tessuto locale. Il lutto cittadino ha accompagnato il giorno delle esequie della bambina di 6 anni, morta domenica scorsa all’ospedale Maggiore di Bologna dove era ricoverata dallo scorso 14 giugno a seguito di un incidente stradale avvenuto lungo la tangenziale del capoluogo emiliano mentre si trovava sull’auto condotta dal padre insieme alla sorellina.
La salma, su cui martedi è stata effettuata l’autopsia, è giunta a San Polo direttamente da Bologna. Prima la bara è stata esposta nell’abitazione della famiglia per il cosiddetto banchetto funebre che fa parte della tradizione albanese e che consiste nello stare insieme tra congiunti e amici per dare coraggio a chi sta vivendo un momento doloroso. Diversi i parenti giunti dall’Albania per questa triste occasione.
Di seguito, il trasferimento al cimitero di San Polo. Qui è avvenuta la tumulazione preceduta da un lancio in cielo di palloncini rosa e bianchi e da un momento di raccoglimento.
In tutto il paese al momento delle esequie le serrande dei negozi e dei pubblici esercizi si sono abbassate in segno di rispetto e cordoglio.
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