REGGIO EMILIA – Equipe dedicate, volumi di interventi elevati, approccio multidisciplinare grazie alla Breast Unit e pochissimi re-interventi. Queste le caratteristiche che fanno della Chirurgia senologica del Santa Maria Nuova un fiore all’occhiello della sanità locale e nazionale.
Il reparto, diretto dal dottor Guglielmo Ferrari, è tra i primi in Italia (11° posto) e secondo in regione per volumi di interventi annui, 657, stando al Piano Nazionale Esiti 2018 su dati relativi al 2017. E, come documentato dal registro provinciale tumori, Reggio Emilia presenta un tasso di sopravvivenza per il tumore della mammella tra i più elevati in Italia. Un risultato ottenuto anche grazie all’alta adesione allo screening mammografico (circa 80%, contro la media nazionale del 60%) e ai rapidi e strutturati percorsi di assistenza e cura che sono stati messi a punto nell’ambito della Breast Unit integrata.
Le linee guida ministeriali fissano la soglia di 150 interventi annui come requisito minimo per cure di qualità. Sono 137 i centri che a livello nazionale rispettano questo criterio e che eseguono tre quarti di tutti gli interventi fatti in Italia. Reggio Emilia è appunto fra quest ed è considerata una delle migliori sedi dove essere operate e seguite per il tumore della mammella. Secondo quanto dimostrano le evidenze scientifiche, il volume di attività ha un impatto significativo sull’efficacia degli interventi, sulla sicurezza e sul buon esito delle cure. Per questo motivo, è stato scelto come criterio-soglia il numero dei 150 interventi annui.
“Le donne affette da tumore mammario, operate in centri con maggior esperienza, dove ci sono equipe dedicate, hanno maggiori probabilità di sopravvivenza – spiega il dottor Ferrari – e il dato sale addirittura a un 18% in più dove abbiamo gruppi di lavoro multidisciplinari come avviene nelle Breast Unit. Le pazienti seguite da un team di specialisti dedicati, che assicura la presa in carico in ogni fase del percorso di cura, hanno possibilità superiori di guarigione. Altro parametro importante che parla dei risultati del lavoro di squadra è che nella Chirurgia senologica di Reggio Emilia si ri-opera molto meno rispetto alla media nazionale: il 3,2% rispetto a un dato nazionale del 7,5%”.