REGGIO EMILIA – Avevano messo in piedi un articolato sistema di truffe ai danni di aziende estere che operano nel settore caseario. Questo quanto appurato dalla Procura di Reggio Emilia, che ha coordinato l’indagine “Dirty milk” svolta dagli agenti del centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’Emilia Romagna, insieme ai colleghi di Puglia, Abruzzo e Campania e con il coordinamento della polizia postale. Sono in tutto sette le persone indagate, altrettante le aziende coinvolte nella truffa.
Scendendo nei particolari, i truffatori si fingevano rappresentanti di ditte nazionali ed effettuavano ordini di prodotti caseari dalle imprese estere. A consegna effettuata, però, i fornitori non ricevevano nessun compenso. I prodotti, attraverso una rete di imprese compiacenti utilizzate per schermare movimenti e responsabilità, venivano spostati in Campania per essere poi rivenduti. Le indagini hanno preso avvio dalle denunce dei mancati pagamenti da parte delle società estere truffate.














