REGGIO EMILIA – Nel corso di quest’anno a Reggio città sono state una sessantina le truffe ai danni di persone anziane denunciate alla polizia. Di queste solo una decina non sono andate a buon fine grazie all’attenzione della vittima o di un familiare. Nell’ultimo caso ai danni di un’anziana abitante in via Adua il malvivente ha commesso un errore e la vittima è stata abilissima nello stare al gioco e permettere l’intervento delle forze dell’ordine. A inizio settimana non è invece andata bene ad un’altra anziana: una giovane coppia si è presentata a casa della vittima, dicendo di essere d’accordo con la figlia per lasciare lì in custodia i propri gioielli in attesa che i muratori finissero di lavorare nel loro appartamento. L’anziana ha così messo i gioielli al sicuro nel posto dove teneva i propri, e a quel punto mentre uno dei due truffatori la teneva occupata, l’altro ha arraffato tutto senza che la signora si accorgesse di niente sul momento.
“Così ho ingannato il truffatore e l’ho fatto arrestare”. VIDEO
La fantasia di questi truffatori sembra essere infinita: “I truffatori sono professionisti, studiano le vittime e le loro abitudini di vita – spiega il commissario capo Angela Cutillo, che dirige la squadra Volanti – e inventano le scuse più diverse sia per farsi consegnare soldi sia per entrare nelle case per rubare oggetti preziosi e contanti. Invitiamo tutti a non tenere cose preziose e soldi in casa. In questo periodo oltre alle truffe aumentano anche i furti in appartamento”.
Tenta di truffare una anziana di 82 anni: arrestato un 18enne a Reggio
I consigli della polizia per riconoscere una truffa
- restare lucidi cercando, per quanto possibile, di non cedere all’emotività;
- diffidare sempre quando si riceve una richiesta di denaro;
- non citare mai il nome di un congiunto nel corso della conversazione;
- prendere tempo dicendo di avere la necessità di consultare qualcuno e chiudere la conversazione;
- informare subito le forze dell’ordine chiamando i numeri di emergenza;
- contattare una persona di fiducia per verificare le informazioni ricevute;
- non consegnare mai denaro o oggetti preziosi agli sconosciuti;
- non fornire agli sconosciuti informazioni in merito alle proprie disponibilità economiche o a soldi e preziosi custoditi in casa.
Allarme truffe e frodi informatiche: non solo gli anziani nel mirino. VIDEO
Le truffe ricorrenti per gli anziani
Finto avvocato
Ricevete una telefonata da un signore dai modi gentili che si presenta come un avvocato e vi dice che vostro figlio o nipote è responsabile di un incidente; addirittura ve lo passa al telefono, ma la chiamata è molto disturbata. Ovviamente non è il vostro congiunto, ma è facile cadere in errore perché la notizia dell’incidente vi ha destabilizzato emotivamente.
Il truffatore vi dice che per risolvere immediatamente il problema e non avere guai con la giustizia ha bisogno subito di soldi in contanti.
Non è vero nulla, è una truffa. Non fatevi imbrogliare e chiamate subito un conoscente che vi possa mettere in contatto con i vostri veri familiari. Se non avete nessuno chiamate noi.
False pietre preziose
Un signore di aspetto rassicurante e in genere di mezz’età, si finge straniero e vi dice che per un’urgenza deve raggiungere il Paese d’origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il viaggio.
Generalmente ferma una signora per strada e cerca di venderle un anello o delle pietre preziose che a suo dire avrebbero un valore di alcune migliaia di euro e, vista la fretta, è disponibile a venderle alla signora a molto meno.
In quel momento passa un altro signore ben vestito che dice di essere un gioielliere e mostra tanto di lente per controllare le pietre. Breve controllo e subito si offre di comprarle per 5mila euro. A quel punto lo straniero mostra simpatia per la vittima e insiste che sia lei a comprarle. E spesso riesce a convincerla facendosi dare “solo” 2/3mila euro.
Falsa beneficenza
Un signore ben vestito, 50/60 anni circa, a volte con accento straniero, si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione di medicinali a scopo di beneficenza. Ferma un signore per strada, normalmente in quartieri borghesi, chiedendo informazioni su questo deposito: il signore ovviamente non sa niente. Passa un’altra persona, il complice, che fa finta di sapere dove sia il deposito ma dice che è stato chiuso.
A quel punto l’unico modo per fare la donazione è solo tramite un notaio ma serve un anticipo in denaro che ovviamente dice di non avere con sé. L’anziana vittima viene convinta che può contribuire alla beneficenza se fornisce il denaro che serve per il notaio e come ringraziamento gli sarà riconosciuto un compenso in denaro. La vittima viene accompagnata in banca a ritirare una cifra che può essere anche di qualche migliaio di euro e poi fatta salire sull’auto per andare dal notaio. Durante il tragitto i truffatori “si ricordano” che sicuramente servirà una marca da bollo. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla signora di andare a comprarla. Appena la persona truffata scende, naturalmente, fuggono.
Falsa eredità
La stessa procedura è utilizzata anche per una falsa eredità da consegnare. Un signore si spaccia per qualcuno in cerca di un vecchio amico a cui dovrebbe consegnare del denaro relativo a un’eredità. Ferma una persona anziana per chiedere informazioni su quel fantomatico amico ma ovviamente nessuno lo conosce finché un passante, complice del truffatore, si ferma e dice che quella persona è morta.
L’unica soluzione è il notaio ma serve l’anticipo. E l’epilogo è sempre la fuga dopo aver fatto allontanare la vittima con un pretesto.
Falsi funzionari Inps, Enel o Inpdap
Si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva; o ancora per controllare il contatore del gas, della luce ecc. ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore.
Ricordatevi che prima di fare dei controlli nelle case, gli Enti affiggono preventivamente degli avvisi nel palazzo con dei recapiti che potete chiamare.
Il falso pescivendolo
Un uomo fuori da un supermercato si presenta ad una persona anziana come un vecchio amico, commerciante di pesce; riesce a convincere la vittima di essere in difficoltà economica e di voler, per pochi soldi, vendere del pesce freschissimo che ha poco distante in un furgone. L’anziano cede alla richiesta del finto vecchio amico e dopo aver consegnato del denaro al truffatore aspetta che questi torni poco dopo con il pesce promesso, in realtà il criminale si dilegua velocemente lasciando l’anziano confuso dall’incontro.
Reggio Emilia polizia Natale furti truffe truffe anziani











