REGGIO EMILIA – Ha preso il via questa mattina il processo sulla presunta truffa delle mascherine acquistate dall’Ausl durante la fase più emergenziale dell’epidemia di Covid.
L’azienda reggiana, che lamenta un danno quantificato in 4,7 milioni di euro, si è costituita parte civile e lo ha fatto nei confronti di tutti i sei indagati. La richiesta è arrivata in occasione dell’udienza preliminare del processo. Risale al 2021 il sequestro, da parte della guardia di finanza, di scatoloni con all’interno 2,2 milioni di dispositivi.
In aula, davanti al gup Luca Ramponi, si sono presentati tutti gli indagati a eccezione dei due che risiedono all’estero: il francese Robert Claude Birnbaum e la spagnola Isabel Martinez Sabal. Sono loro gli intermediari che procurarono la merce oggetto del maxi appalto da oltre 5 milioni di euro. Materiale, secondo l’accusa, non conforme e privo di adeguata certificazione. Nei confronti di una delle due figure è avvenuto un errore di notifica, che verrà corretto nei prossimi giorni.
Oltre che per loro la procura, all’inizio di ottobre, aveva chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori: il trentino Paolo Paris e Lorenzo Scarfone, residente a Poviglio. Entrambi devono rispondere di corruzione, truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio continuato.
I restanti indagati sono due professionisti che all’epoca erano dipendenti dell’azienda sanitaria: Giovanni Morini, ingegnere che aveva il ruolo di responsabile dei controlli e il cui avvocato ha annunciato la richiesta di rito abbreviato, e Pietro Ragni, ex responsabile del rischio dell’Ausl, oggi vicepresidente dell’Ordine dei medici e in pensione. Secondo l’accusa, sarebbe stato corrotto per favorire l’aggiudicazione del contratto. “Gli atti raccolti nelle indagini dimostrano la mia assoluta onestà e dedizione nei confronti dell’Ausl – sono le parole dello stesso Ragni, pronunciate dopo l’udienza – Il modo in cui mi sono comportato è noto a tutti quelli che hanno affrontato con me i primi terribili momenti dell’emergenza Covid”.
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