REGGIO EMILIA – In attesa di “Caleidoscopica. Il mondo illustrato di Olimpia Zagnoli“– la mostra curata da Melania Gazzotti e dedicata all’artista e illustratrice Olimpia Zagnoli (Reggio Emilia, 1984), la cui apertura è stata rinviata in seguito alla chiusura dei musei – la Fondazione Palazzo Magnani e il Comune di Reggio Emilia, presentano Trio con Brio, un’installazione di tre imponenti opere scultoree che potranno essere fruite passeggiando in giro per la città. L’illustratrice ha dato forma con le sue inconfondibili linee sinuose a tre figure umane di grande formato, ognuna alta circa 2 metri e mezzo, che da oggi abitano, con i loro colori pieni e brillanti, altrettanti luoghi della città. Il progetto di allestimento urbano si inserisce in un programma di iniziative tra il fisico e il digitale dal titolo “La strada per OZ”, che guiderà il pubblico attraverso le linee, i colori, le figure, i paesaggi, le geometrie caratteristiche del mondo fantastico di Olimpia e lo accompagnerà fino all’apertura della mostra ai Chiostri di San Pietro.
La presentazione delle sculture, assolutamente inedite e appositamente ideate dall’artista per la città, è avvenuta questa mattina in tre luoghi diffferenti, ognuno legato con un filo rosso alla futura mostra Caleidoscopica. Si tratta di un percorso da fare a piedi o in bicicletta seguendo la natura giocosa e solare delle sculture, da un lato incuriosendo i passanti e avvicinandoli alla mostra, dall’altro offrendo ai cittadini un’occasione di “riappropriazione” delle strade e delle piazze, con un invito a tornare a vivere gli ambienti esterni e comuni.
Ai Chiostri di San Pietro, è l’assessore alla Cultura Annalisa Rabitti a presentare la prima tappa del percorso, quella in cui, a mostra aperta convoglieranno tutte le installazioni progettate e create dall’artista per Reggio Emilia. E’ qui che una meravigliosa figura viola con le braccia alzate si impone alla vista, attirando l’attenzione dei passanti della via Emilia.
“Abbiamo fortemente voluto la mostra ‘Caleidoscopica. Il mondo illustrato di Olimpia Zagnoli’ la cui apertura è stata rinviata in seguito alla chiusura delle sedi espositive – afferma Rabitti – perché Olimpia è una creativa reggiana, famosa in tutto il mondo, e ci sembrava importante che potesse tornare a casa. La mostra sarà molto pop, irriverente e interessante per tutti i pubblici, soprattutto per i ragazzi, un target che ci interessa poter avvicinare. Adesso si comincia con l’open air, con l’esterno e l’installazione di tre imponenti opere scultoree, per affermare che la Cultura non si ferma, neppure in questo momento, e offre comunque alla città un percorso, in attesa di poter riaprire le mostre, perché crediamo che la cultura sia come il pane di cui abbiamo tanto bisogno.
L’artista inoltre è stata coinvolta nel progetto “Invito a stare”. Le abbiamo chiesto letteralmente di “stare sulla città”. Abbiamo così realizzato due laboratori con persone con fragilità: uno con un centro diurno e l’altro con Art Factory, un collettivo di ragazzi con fragilità e disabilità che fanno pratica artistica, con i quali è stato realizzato un bellissimo percorso di illustrazione che vedrete esposto prima della mostra. Riteniamo infatti che l’incontro di creatività e fragilità sia importante e generi uno scambio e un confronto virtuosi che intendiamo proseguire nel tempo.
Pensiamo che la Cultura non debba stare al suo posto e anche in questo caso abbiamo immaginato che la cultura si potesse spostare verso le persone”.
I cinquecenteschi Chiostri di San Pietro, divenuti negli ultimi anni contenitore di eccellenza in città per l’esposizione di mostre d’arte contemporanea – grazie all’ampiezza dei suoi spazi e soprattutto al contrasto che la presenza in alcune sale di splendidi affreschi a grottesche, perfettamente conservati, creano con le opere del presente – saranno la sede della mostra Caleidoscopica. Nell’atrio esterno del cosiddetto Chiostro grande, si riuniranno infatti, le tre sculture appena allestite in città insieme ad altre tre e, con all’allestimento delle sale interne, andranno a ricreare quel percorso espositivo in cui l’intero universo creativo di Olimpia sarà esplorato.
La seconda tappa del viaggio che ci accompagnerà all’apertura di questo evento espositivo è la Polveriera: prezioso luogo di rigenerazione urbana nel cuore di Reggio Emilia, scelta per ospitare una delle sculture di Olimpia perché, oltre ad essere una grande piazza dedicata all’incontro tra i cittadini con un’attenzione particolare alle persone fragili e con difficoltà, è anche un attivo e dinamico laboratorio culturale in cui si produce bellezza. Sono Marco Zanichelli di Città senza Barriere e Ilaria Lamanna di Nessuno Escluso, coop L’Ovile, che lavorano in atelier e laboratori a favore delle persone con disabilità a presentarci il luogo e il suo legame con Olimpia “abbiamo coinvolto Olimpia nel progetto “Invito a stare”, che il Comune, in collaborazione con Reggio Città senza Barriere e la stessa Fondazione Palazzo Magnani, ha pensato per mettere a valore gli artisti presenti di passaggio in città, invitandoli a interagire direttamente con i cittadini, anche con quelli più fragili”. Per il soggiorno di Olimpia sono stati organizzati workshop, seminari e incontri con il mondo della scuola e della fragilità, con l’obiettivo di condividere la sua creatività e creare così legami, collaborazioni e opportunità culturali di formazione e di crescita per tutti. Il frutto di questi incontri sarà esposto ai Chiostri di San Pietro in contemporanea alla mostra Caleidoscopica come progetto collaterale di inclusione. In questa piazza è stata posizionata un figura a testa in giù che simboleggia la possibilità che questo spazio di condivisione e apertura dà di guardare il mondo da diversi e molteplici punti di vista.
Terza e ultima tappa del percorso la troviamo lungo viale Garibaldi, davanti allo storico palazzo Magnani, da anni spazio espositivo e sede della Fondazione Palazzo Magnani, attore principale dell’organizzazione e promotore di Caleidoscopica. Vi è allestito uno splendido nudo femminile di un acceso rosso intenso, un classico soggetto dell’arte, per sottolineare il ruolo che l’istituzione si propone di assolvere nella diffusione dell’arte in città. É Marina Dacci, curatrice e oggi membro del Comitato scientifico della Fondazione Palazzo Magnani a raccontarci Trio con brio, nato per vivacizzare il dialogo tra artista e pubblico, “un progetto volto a influire sulla percezione che il cittadino ha degli spazi del quotidiano. Olimpia Zagnoli è stata invitata a raccontarci il suo rapporto con la strada e con i luoghi di frequentazione pubblica, il risultato sottolinea la sua ricerca di antimonumentalità e propone l’arte come facilitatore di conversazioni inaspettate e confidenti fra le persone”.
Infine Davide Zanichelli, direttore della Fondazione Palazzo Magnani, conclude sottolineando quanto “in un momento di grande difficoltà per i musei e per le istituzioni culturali, questa operazione prova a tenere vivo il dialogo tra artista e pubblico, portando le opere fuori dalle sale espositive, nel cuore vivo della città, aperta e accessibile a tutti, cercando di offrire al pubblico un messaggio positivo e incoraggiante.”