REGGIO EMILIA – Introdotta nel 2015 dal governo Renzi e al centro di una riflessione sulla sua proroga, la carta docente, il bonus governativo di 500 euro l’anno da utilizzare per l’acquisto di device, come computer e altri supporti elettronici, così come per i corsi di formazione, adesso passa per le aule del tribunale di Reggio. Gli insegnanti precari devono infatti intraprendere questa strada per farsi riconoscere la misura prevista in origine solo per gli insegnanti assunti a tempo indeterminato. Ad assisterli la Uil scuola provinciale che ha già vinto circa 200 ricorsi e altrettanti saranno al traguardo entro la primavera. L’ultima sentenza del Giudice del lavoro del Tribunale di Reggio Silvia Cavalli, proprio negli ultimi giorni e che si accoda ai pronunciamenti precedenti e riconosce il bonus complessivamente di 2500 euro ad ogni insegnante, che il Ministero dovrà ora liquidare.
Nonostante poi le promesse sulla stabilizzazione dei precari che nelle scuole arrivano tavolta sino al 50% dell’organico, ad oggi non ci sono garanzie. Una situazione che interessa tutte le scuole di ogni ordine e grado, nella nostra provincia la quota più alta circa il 18% del personale docente precario è nelle scuola secondaria di primo grado cioè alle scuole medie.
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