REGGIO EMILIA – Ventimila persone a bordo di un’unica, decrepita, nave. Era l’8 agosto del 1991, 30 anni fa. Rimane a tutt’oggi il più grande sbarco di migranti mai giunto in Italia con un unico mezzo. La Vlora salpò da Durazzo carica di albanesi in fuga da un regime, ormai al collasso e approdò in una Bari colta letteralmente di sorpresa. Uomini, donne, bambini vennero momentaneamente ospitati all’interno del vecchio stadio della Vittoria. Fu l’inizio dell’esodo albanese verso l’Italia.
Qualche anno dopo, sempre via nave, in Italia arrivò anche Liliana Selfo, attuale referente dell’associzione Shqiponia (che in albanese significa Aquila, il simbolo della nazione che campeggia stilizzata nella bandiera), che è punto di riferimento per la comunità albanese di Reggio. Liliana che oggi ha 55 anni, abbandonò il suo Paese appena ventenne insieme al marito e due figlie. Ricorda così quei momenti di 30 anni fa: “L’Albania era in crisi, tutti volevano fuggire dal comunismo. Ricordo quel periodo con grande emozione, ma anche con effetto perchè c’era un popolo che voleva abbandonare il proprio Paese per andare non si sapeva bene incontro a cosa e dove”.
La famiglia di Liliana una volta in Italia si stabilisce a Reggio dove in precedenza era già giunto un parente. Una storia positiva di integrazione: “Quando siamo arrivato qui non avevamo niente, però sia io che mio marito abbiamo subito iniziato a lavorare e poi abbiamo avuto dei vicini di casa meravigliosi che ci hanno aiutato tanto”.
Per anni gli albanesi sono stati malvisti in Italia, spesso etichettati come delinquenti. Chiediamo a Liliana se siano mai capitati nei confronti della propria famiglia episodi di discriminazione: “E’ successo e ci ha fatto molto dispiacere, soprattutto per le nostre figlie, che colpa hanno delle persone che dovono abbandonare il proprio Paese?”, dice ancora Liliana che aggiunge: “Le mie radici sono in Albania, ma qui vivo benissimo, diciamo che mi sento metà albanese metà italia”.
La comunità albanese in provincia di Reggio è oggi composta da oltre 6.200 persone. E’ la seconda più numerosa dopo quella romena.